La Squadra Mobile di Vibo Valentia ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Vibo, Francesca Del Vecchio, nei confronti di un 69enne di un paese del Vibonese che avrebbe per tre anni violentato, minacciato e picchiato la nipote, lasciandole segni indelebili sul corpo e nella mente. La storia è venuta alla luce solo grazie all’intuito della maestra, che intuendo che qualcosa non andava, l’ha indotta a parlare, scoprendo il calvario della piccola.
L’uomo si sarebbe recato a prendere la nipotina a scuola conducendola in luoghi isolati per qui abusarne sessualmente. L’indagato non avrebbe frenato i propri impulsi neanche in presenza delle sorelle più piccole della vittima o della madre.
La mamma della bimba, infatti, ha confermato le accuse nei confronti del suocero solo dopo essere stata convocata dalla Polizia e ha consegnato come prove alcuni video conservati sul telefonino del padre della bimba. Per il Gip ci si trova dinanzi a fatti «di straordinaria gravità e violenza dal quale si evince un perpetrarsi, costante e reiterato, di abusi a danno della piccola, tutti drammatici, ma alcuni caratterizzati da sconcertante gravità e inspiegabilmente tenuti nascosti dalla compagine familiare sino alla denuncia dell’insegnante».
Il presunto nonno-pedofilo è stato arrestato e portato in carcere dai poliziotti, con l’accusa di violenza sessuale aggravata.