Alla cerimonia funebre, celebrata in forma privatissima, erano presenti i familiare e pochissimi amici dentro e fuori dal mondo del calcio. Il ct della nazionale e l’ex calciatore del Napoli hanno portato la bara, insieme ai fratelli di Vialli, Nino, Marco e Maffo.
L’ultimo saluto è stato così, per pochi intimi, per la famiglia e per quegli amici, dentro e fuori dal calcio, che si assicureranno non venga mai dimenticato. Si è concluso così, ieri 17 gennaio a Londra, l’ultimo saluto a Gianluca Vialli. Il grande campione italiano è scomparso il 6 gennaio, all’età di 58 anni nella Capitale britannica, dopo aver lottato contro un grave tumore al pancreas. Le sue condizioni di salute erano peggiorate negli ultimi tempi tanto che, dopo aver lasciato il suo ruolo all’interno dello staff del ct della Nazionale Roberto Mancini, era stato costretto al ricovero in un clinica di Londra (dove risiede fin dai tempi in cui giocava nel Chelsea).
Alla cerimonia funebre, celebrata in forma privatissima, e che si è tenuta presso il Mortlake Crematorium a Kew Meadow Path erano presenti accanto alla moglie Cathryn, e alle figlie Olivia e Sofia, i tre fratelli e la sorella di Gianluca: Nino, Marco, Maffo e Mila. E pochissimi amici di sempre e del mondo del calcio che sono arrivati dall’Italia come Roberto Mancini, Ciro Ferrara, Massimo Mauro e il presidente della Figc Gabriele Gravina. Il c.t. della nazionale e l’ex calciatore del Napoli hanno portato la bara, insieme ai fratelli di Vialli, Nino, Marco e Maffo. Una cerimonia, dunque, lontana dai riflettori, nel più stretto riserbo, come la famiglia Vialli aveva detto sarebbe successo.
La sua città lo aveva salutato con una messa celebrata il 9 gennaio nella parrocchia di Cristo Re: in quell’oratorio Gianluca aveva dato i primi calci a un pallone. A Roma il mondo del calcio si era ritrovato il 12 gennaio nella chiesa di Santa Teresa al Bambino Gesù.