Intervista esclusiva a Roberta Santelli
A quasi tre anni dalla scomparsa di Jole Santelli, Presidente della Regione Calabria, abbiamo voluto rendere omaggio ad una donna determinata e coraggiosa, una donna che si è spesa fino all’ultimo giorno della sua vita per valorizzare la nostra amata Terra.
Sono trascorsi quasi tre anni dalla morte di Jole, qual è l’ultimo ricordo che conserva di sua sorella?
I ricordi che conservo di Jole sono innumerevoli. Quello che mi ritorna in mente, oggi, è la felicità che provava in questa casa a Sangineto.
È sempre apparsa una donna determinata e coraggiosa, ma era davvero così?
All’esterno appariva come una donna forte e coraggiosa, ma in famiglia era tenerissima e dolcissima.
Nei suoi otto mesi di Governo ha saputo valorizzare e difendere la sua Terra, dimostrando un amore viscerale. Quali erano i suoi progetti per la Calabria?
I suoi progetti per la Calabria erano tanti, voleva partire dalla ‘Rivoluzione reputazionale’ così la definiva, ovvero invertire la percezione che hanno le persone al di fuori della nostra regione.
Torniamo indietro. Che bambina è stata Jole e cosa sognava di diventare da grande?
La su passione è sempre stata la politica. Sin da bambina leggeva tantissimo e guardava tutti i telegiornali.
In una sua intervista ha detto: “Marcello Pera mi ha insegnato a pensare; Silvio Berlusconi mi ha dato l’entusiasmo, mi ha trasmesso la capacità creativa”. Questi due uomini quanto hanno influito nel suo percorso di vita e professionale?
Marcello Pera e Silvio Berlusconi sono stati importantissimi per lei, perché le hanno fatto realizzare il suo sogno e cioè dedicarsi totalmente alla sua passione più grande: la politica.
Jole è sempre stata coerente con le sue idee. Perché ha scelto il partito di “Forza Italia”?
Ha scelto Forza Italia, perché era un partito giovane, dove c’era moltissimo entusiasmo e il Presidente Berlusconi le ha sempre dato molto spazio, perché Jole era preparatissima. A soli 32 anni è diventata sottosegretario alla Giustizia.
Ha mai provato nausea per la politica?
No, non ha mai provato nausea per la politica, è sempre stata molto coerente con sé stessa.
Quando è stata eletta sottosegretaria di Stato al Ministro della Giustizia dal 2001 al 2006 nel Governi Berlusconi II e III, quali emozioni ha provato e come ha vissuto quegli anni?
Quando è diventata sottosegretario alla Giustizia si è trasferita a casa mia e piangeva, perché pensava di non essere all’altezza. In realtà, è stata bravissima. Tra le tante cose che ha fatto mi piace ricordare la riforma dell’affido condiviso.
“Io sono una persona danneggiata dalla malattia”. Dove ha trovato la forza per combattere il cancro e allo stesso tempo impegnarsi per la sua Regione?
Jole ha insegnato a tutti che si può morire, ma che non si può smettere di vivere.
Ha sempre affermato che la sua gioia più grande sono i suoi nipoti. Che zia è stata?
È stata una zia unica, dolcissima, tenerissima e generosissima.
Cosa amava di più della nostra Calabria?
Della Calabria amava tutto: i suoi profumi, i suoi colori, il suo mare, i suoi Castelli…. Tutto!
È vero che a sua sorella piaceva la Locride e veniva spesso in vacanza in questo territorio?
Amava moltissimo la Locride e appena poteva andava a Roccella o a Gerace. Passava lì buona parte dell’estate….
Jole ha sicuramente vissuto una vita intensa, ma ha avuto dei rimpianti?
Non so sinceramente se ha avuto dei rimpianti, probabilmente sì come del resto lo abbiamo tutti, ma lei ha fatto esattamente quello che voleva fare e cioè dedicarsi agli altri, alla sua famiglia, ai suoi nipoti e alla sua Regione.
Cosa le manca di più di sua sorella?
Per me, è stata una roccia su cui poter sempre contare… Mi manca tutto di lei…