Se da Locri o Siderno / vai in bici verso la collina/ la strada ti sorride di fiori e di siepi/ e ti sprona a riempire d’ energia / la difficoltà dell’altura./E dietro ogni curva ,/ se guardi in alto/ vedi un fraseggiare di case, / con segni di campanili e di Chiese./ Sai che Gerace e lì, /schierata ad attenderti, /oltre il labirinto della fatica, /seduta su tutti i secoli della sua nobiltà./ Gerace è proprio quell’ altare,/ che vedendoti,/ celebra in parole di cielo/ la tua meraviglia / e, prima di farti andare via,/ ti regala sempre / un soldino di pace, / da sciogliere in cuore.
Ugo Mollica