Anche quest’anno viene confermata, con l’organizzazione del quotidiano “La discussione” e del settimanale “La Riviera” e col patrocinio del Consorzio PolieCo (e di altri enti da poco interpellati) Polsi Ambiente 2022.
Ho un bisogno assoluto, in questo periodo tragico, stretti tra la pandemia che non demorde e la minaccia di una tragica guerra, di una boccata di ottimismo. Mi sono quindi imposto nello scegliere il tema del mio appuntamento domenicale con gli amici che mi seguono (e che per qualche ragione a me sconosciuta sono diventati un po’ più di miei originali quaranta lettori) di parlare in positivo.
Anticipo, quindi, un annuncio che pensavo di dare più in là. Anche quest’anno, a Dio piacendo, si terrà, con l’organizzazione del quotidiano “La discussione” e del settimanale “La Riviera” e col patrocinio del Consorzio PolieCo (e di altri enti da poco interpellati) Polsi Ambiente 2022.
L’incontro clou sarà domenica 3 luglio a Polsi, al Santuario della Madonna della Montagna, luogo accessibile solo da spiriti avventurosi, aspettando la strada promessa dal Presidente della Regione Calabria, On. Occhiuto, proprio lo scorso febbraio. Ma anche luogo del cuore, bellissimo, selvaggio e mistico insieme, nel cuore dell’Aspromonte: la montagna alpina più a Sud di ogni altra: tanto più a Sud da sembrare la parte finale degli Appennini. Non lo è: geologicamente è un pezzo delle Alpi, staccatosi dalla catena ed “emigrato” in Calabria.
Ma l’idea è quella dì svolgere iniziative culturali e naturalistiche lungo tutta la settimana che precede il 3 luglio; e non solamente nella Locride, anche se non anticipo altro.
Il tema dello scorso anno, mi piace ricordarlo, sottolineato dallo slogan «Laudato sì, da Saint Vincent all’Aspromonte» era «ambiente e legalità». Non era una sfida, se non all’ignoranza ed all’incultura che non ha rispetto per l’ambiente; ma anche perché tutti quelli che abbiamo partecipato di persona o nel collegamento in stream ottimamente realizzato, eravamo persone normali che volevamo solamente sottolineare come non si potesse dare nessuna salvaguardia ecologica, se non nel rispetto della legalità e della responsabilità. Persone normali perché, come ha detto S.E. Giancarlo Bregantini, oggi Arcivescovo di Campobasso-Bojano – il Vescovo che ha sdoganato Polsi durante il suo Pastorato di Locri – «questa terra non ha bisogno di eroi, ma di gente paziente e mite capace di accordare la terra di Calabria».
Il tema dì Polsi Ambiente 2022 sarà «Ambiente e corresponsabilità» e lo slogan sarà «La via della Pace tra Ucraina e Aspromonte», volendo sottolineare la bella iniziativa della Diocesi dì Locri con S.E. il Vescovo Francesco Oliva e dell’ospitale e civilissima gente della Locride, che non ha atteso che arrivassero qui i profughi in fuga dalla pazzia della guerra, ma ha mandato tre autobus, con sacerdoti, medici e assistenti per prendere intere famiglie ed accoglierle nella nostra terra: orgoglioso come mai dì essere tenacemente locrideo, anche se emigrato a Roma cinquanta anni fa.
Proseguiremo quel filone quest’anno a Polsi e negli eventi collegati.
“Corresponsabilità” non vuole sostituire la parola “legalità”, ma vuole rafforzarla, con un richiamo alla necessaria condivisione.
È la lezione che ci è stata impartita dalla pandemia degli ultimi due anni e che ci sta ora mostrando l’invasione russa di uno Stato sovrano. Una lezione che stentiamo ad imparare, che quasi ostinatamente rifiutiamo, non volendo comprendere che il nostro individualismo, per sopravvivere, necessariamente deve contare sulla responsabilità degli altri, su una volontà collettiva.
In situazioni come queste non è l’individuo che deve salvarsi, ma è la stessa umanità. Non c’è salvezza se non c’è un impegno comune, la pandemia non finisce per un solo individuo, ma per tutti. La guerra non coinvolge solo gli Stati direttamente belligeranti, ma tutti gli uomini ne subiscono le conseguenze: che con le armi in possesso degli Stati più potenti possono porre fine alla nostra civiltà e alla nostra specie.
Saremo in Aspromonte; e nella montagna nulla è più importante della corresponsabilità.
Il terribile incendio della scorsa estate non ha bruciato singoli alberi, ma il sistema ecologico collettivo: migliaia e migliaia e migliaia di ettari di bosco.
Lo scorso anno, dopo gli incendi, Rosario Condarcuri per La Riviera ha organizzato, con la collaborazione del Presidente del Parco Nazionale, Leo Autelitano, un giro nella “valle infernale” (così si chiama il bosco dove il fuoco è stato più violento) per un numero speciale sulla tragedia.
Ho avuto l’onore di partecipare – con la gioia della compagnia di mio figlio Antonio Marvasi, docente alla Indiana University – insieme agli scrittori Gioacchino Criaco, Mimmo Gangemi e Ilario Ammendolia, accompagnati da Domenico Giorgi, presidente del Consiglio comunale di San Luca, e dall’incredibile guida Totò Stranges, l’uomo che conosce l’Aspromonte, montagna grande quanto tutta la provincia di Reggio di Calabria, albero per albero, monolite per monolite.
Ci siamo sentiti tutti impotenti fino alle lacrime e tutti corresponsabili, anche se completamente innocenti: ma con la consapevolezza che una responsabilità condivisa tra tutti avrebbe subito spento tutti i focolai: degli incendi in Aspromonte e della follia della guerra in qualsiasi punto della Terra.
Pace, pace, pace e appuntamento a Polsi, San Luca, Locride, Aspromonte, terra di gente normale.
Tommaso Marvasi