Un nostro lettore risponde ad un articolo di Ilario Ammendolia dal titolo: “Presidente della Repubblica: la grande ora dei mediocri”.
Egregio dottor Ilario,
la leggo con interesse e curiosità intellettuale, non sempre con Lei in sintonia, ma ciò poco anzi nulla conta.
Voglio interpretare il Suo quasi consenso o quanto meno non sconcerto, per l’ex Cavaliere quale Presidente della Repubblica, quale provocazione del tipo “tanto peggio, tanto meglio”.
La Politica ha toccato i gradini più infimi e…
Per davvero, a parte ogni altra considerazione sui vari bunga bunga (prostituzione, come da Sentenza della Cassazione), le condanne per frode fiscale, cifra minima (con le prescrizioni per leggi ad personam), ancora sotto processo/i per nipotine e varie, e… qui mi fermo per carità di Patria, è proprio riferimento calzante,, Lei vede il soggetto in parola a presiedere il CSM oltre che, in primis, Capo dello Stato?
Suvvia, la Sua provocazione è palese.
Per il nome da Lei citato in fondo alle Sue argomentazioni, poco da eccepire, se non che un “giovane”, preparato, che mastichi di Diritto, Economia, Contabilità, forse sarebbe più consono per una Nazione che voglia risollevarsi e guardare al futuro, senza zavorre di parrucconi che anziché pensare ed operare per il Lavoro, e dintorni, avere quale obiettivo il bene del Paese e della collettività, blaterano e… sono proni ai cosiddetti Poteri Forti e palesemente “sudditi” di Entità Istituzionali estere.
Spero che la montagna non partorisca un topolino, ma sic rebus stantibus, per ciò che passa il convento, sono realista, pessimista.
La saluto
Luigi Misuraca