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Tutto pronto per la dodicesima edizione del Premio Sila ’49

IL PROGRAMMA DEGLI EVENTI 

COSENZA 21 – 22 giugno / CAMIGLIATELLO SILANO 23 giugno 

 

Il weekend letterario che chiude la dodicesima edizione del Premio Sila ’49 parte venerdì 21 giugno dalla Villa Vecchia di Cosenza e si conclude domenica 23 a Camigliatello Silano, nella sede della Fondazione del Premio. In cartellone sono previsti tanti incontri e dibattiti con i tre vincitori delle varie sezioni, la cerimonia di premiazione e la lectio magistralis della poetessa Vivian Lamarque 

 

Tutto pronto per vivere appieno il prossimo weekend che chiuderà la dodicesima edizione del Premio Sila ’49. È stato un percorso lungo e affascinante. Gli incontri con gli autori dei libri della Decina 2024 ha appassionato un pubblico via via sempre più numeroso che ha affollato i luoghi scelti per i dibattiti. E non è ancora finita!  

Nei giorni scorsi, la Giuria ha decretato i tre vincitori, Viola Ardone con “Grande meraviglia” (Einaudi editore) si è aggiudicata il Premio per la sezione Letteratura; Andrea Rinaldo, docente accademico e scienziato eclettico, quello per la sezione Economia e Società con il libro “Il governo dell’acqua. Ambiente naturale e ambiente ricostruito” (Marsilio editore); alla poetessa e scrittrice Vivian Lamarque è andato il Premio alla Carriera. Il grande pubblico del Sila potrà incontrare i tre vincitori e seguirli negli eventi organizzati per chiudere questa dodicesima edizione. 

 

IL PROGRAMMA DEGLI EVENTI (21-23 GIUGNO) 

Venerdì 21 giugno 

Si parte alle 18, dal cuore verde del centro storico di Cosenza, lo scenario naturalistico della Villa Vecchia vedrà il giornalista Paride Leporace e l’ingegner Massimo Veltri, giurato del Premio Sila, dialogare con lo scienziato Andrea Rinaldo 

 

Sabato 22 giugno 

Nella seconda giornata, le sale cinquecentesche di Palazzo Arnone, sede della Galleria nazionale di Cosenza, accoglieranno alle 11.30 la poetessa e scrittrice Vivian Lamarque che terrà una lectio magistralis sul tema “Che cosa è la poesia (secondo Vivian Lamarque)”. E sempre a Palazzo Arnone, alle 18, la giornalista e scrittrice, Ritanna Armeni, condurrà la Cerimonia di Premiazione. 

 

Domenica 23 giugno 

Il cartellone chiuderà gli incontri a Camigliatello Silano, nella sede della Fondazione Premio Sila, dove alle 11.00 il critico letterario, scrittore e giurato del Premio Sila, Emanuele Trevi, converserà del suo libro, “La casa del mago”, con Enzo Paolini, presidente della Fondazione. 

 

 

 

Nel 1949 veniva istituito il Premio Sila, per rispondere alla necessità di ricostruzione culturale, di rinascita materiale e intellettuale di una Italia e di una Calabria uscite dalla guerra e dal ventennio fascista.

 

Nel maggio del 2010, nella città di Cosenza, per iniziativa di Andrea Pisani Massamormile, Presidente di Banca Carime, dell’Arcivescovo di Cosenza Mons. Salvatore Nunnari e dell’Avvocato Enzo Paolini, è stata costituita la Fondazione Premio Sila allo scopo di far rinascere il prestigioso premio che vide le sue ultime edizioni negli anni novanta.

 

Il Sila è tra più antichi premi letterari italiani (il Bagutta nasce nel ’27, il Viareggio nel ’29, lo Strega nel ‘47). Sin dalle sue prime edizioni si collocò nel vivo del dibattito tra correnti letterarie, scoprendo talenti e coinvolgendo nelle Giurie personalità del mondo letterario, fra cui Giuseppe Ungaretti, Carlo Bo, Walter Pedullà, Geno Pampaloni, Angelo Guglielmi, Rosario Villari, Angelo Maria Ripellino, Enzo Siciliano, e contribuendo alla scoperta di molti talenti. Fra i tanti della sua lunga storia ricordiamo Luigi Malerba, Rossana Ombres, Franco Cordelli, Franco Basaglia, Vincenzo Cerami, Giuseppe Pontiggia, Vittorio Sermonti, Ottiero Ottieri, Leonardo Sciascia, Mario Tobino, Giorgio Bocca, Ignazio Silone, Michele Prisco.

 

Erede di un passato di considerevole valore intellettuale, il Premio è rinato nel 2012 con il nome di “Premio Sila ‘49” per riprendere le fila di un discorso interrotto. Oggi, come allora, si avverte la necessità di stimolare, valorizzare e ridisegnare le mappe della nostra storia letteraria con uno sguardo attento e sensibile che riaffermi il valore etico della cultura e l’esercizio dello spirito critico.

 

I premiati

 

Il Premio Sila ’49, giunto alla dodicesima edizione, si è affermato per l’impegno a promuovere le opere di rilievo civile, l’analisi e la critica sociale. Tra i premiati delle ultime edizioni ricordiamo Valeria Parrella, Alessandro Perissinotto, Sandro Bonvissuto, Giorgio Falco, Leonardo Colombati, Vitaliano Trevisan, Antonella Lattanzi, Francesca Melandri, Claudia Durastanti, Jonathan Bazzi, Nicola Lagioia e Maria

Grazia Calandrone per la sezione letteratura, Roberta Carlini, Domenico Losurdo, Lucy Riall, John Davis, Jason Pine, Jean-Paul Fitoussi, Chiara Saraceno, Luciana Castellina, Vito Teti, Angelo D’Orsi, Donatella Di Cesare, John Dikie, Luigi Ferrajoli, Stefano Mancuso, Nadeesha Uyangoda, Maurizio Pagliassotti per le sezioni Economia e società e Sguardo da Lontano;

 

Premi alla Carriera

 

Salvatore Settis, Stefano Rodotà, Carlo Ginzburg, Gustavo Zagrebelsky, Ferdinando Scianna, Giovanna Marini, Anna Bonaiuto, Luciana Castellina, Silvia Vegetti Finzi Premi alla Carriera 2014, 2015, 2016, 2017, 2018, 2019, 2020, 2021/2022, 2023.

 

Il Premio Sila ‘49, diretto da Gemma Cestari, è promosso dalla Fondazione Premio Sila, ed è diviso in due sezioni principali: la sezione Letteratura, la sezione Economia e Società. A esse si affiancano i Premi Speciali che la giuria assegna ad autori o opere fuori concorso che hanno un particolare rilievo nella vita culturale nazionale e internazionale.

Dall’Edizione 2022/23 la Fondazione Premio Sila ha inteso aprirsi alla conoscenza degli scrittori internazionali: con la manifestazione “Altre Voci” – che diventerà un appuntamento annuale fisso -ha ospitato lo scrittore statunitense Peter Cameron che ha presentato la sua ultima raccolta di racconti a Cosenza.

Collabora con le librerie Ubik, Mondadori e Feltrinelli di Cosenza nella promozione della lettura e con la selezione di un comitato di lettori.

 

La giuria: Presidente di giuria Amedeo Di Maio (Economista, Università L’Orientale di Napoli); Piero Bevilacqua (Storico, Università La Sapienza) Francesco Maria Greco (Ambasciatore) Renato Greco (Magistrato) Romano Luperini (Scrittore, critico Letterario), Valerio Magrelli (Poeta, Francesista, Università Roma Tre), Tomaso Montanari (Storico dell’Arte, Università Federico II di Napoli), Marta Petrusewicz (Storica, Università della Calabria) Anna Salvo (Scrittrice, Università della Calabria) Emanuele Trevi (Scrittore, critico letterario) Massimo Veltri (Ingegnere, Università della Calabria).

 

Per ulteriori informazioni: www.premiosila49.it

VINCITRICE SEZIONE LETTERATURA 2024 

Viola Ardone insegna latino e italiano al liceo. È considerata una delle narratrici italiane della nuova generazione più amate. Dopo aver lavorato per alcuni anni nel campo dell’editoria, ha fatto il suo esordio nel panorama letterario italiano, con una serie di romanzi – il primo, “La ricetta del cuore in subbuglio” nel 2013 – che hanno avuto un grande riscontro di pubblico e critica. Per Einaudi Stile Libero ha pubblicato i due bestseller “Il treno dei bambini” (2019), e “Oliva Denaro” (2021) tradotti in tutto il mondo e “Grande Meraviglia” (2023). Diverse sono le sue pubblicazioni che riguardano il mondo della scuola, in particolare guide su come affrontare al meglio alcuni importanti passaggi relativi a questo stesso mondo. 

Grande Meraviglia (Einaudi editore) 

Le pagine del romanzo di Viola Ardone, affrontano un tema assai dibattuto quanto delicato come quello dei manicomi nel periodo successivo alla famosa Legge 180 del 1978, la cosiddetta “Legge Basaglia”, che ne ordinò la chiusura immediata – sebbene ci volle un ventennio perché fosse concretamente applicata, almeno in questa misura. E lo fanno attraverso i due protagonisti delle vicende narrate, la giovane Elba, nata e cresciuta in un manicomio, e il dottor Fausto Meraviglia, medico “basagliano” che dedica tutta la sua vita professionale per “liberare” le persone “rinchiuse”. È una storia non molto distante dal nostro tempo. Il dottor Fausto Meraviglia è un personaggio perfettamente esemplare e rappresentativo di quel manipolo di seguaci di Basaglia che con coraggio, visionarietà e desiderio vero di cambiare il mondo, riuscì ad abbattere le mura dei manicomi. L’idea di Basaglia era quella di curare una società laddove essa fosse malata e quindi curare anche le persone che sviluppavano delle patologie in seguito a questa malattia sociale…  

VINCITORE SEZIONE ECONOMIA E SOCIETÀ 2024 

Andrea Rinaldo è professore di Idrologia e Risorse Idriche, direttore del Laboratorio di Ecoidrologia a Losanna, Scuola Politecnica, e ordinario di Costruzioni idrauliche all’Università di Padova. Uomo e scienziato eclettico, è presidente dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, accademico dei Lincei, nel 2023, l’Accademia reale svedese gli ha conferito lo “Stockholm Water Prize”, il premio Nobel dell’acqua, assegnato a «una persona svedese o straniera per il suo eccezionale contributo alla protezione dell’ambiente e per aver scritto in modo illuminante su questo argomento». Piene, siccità e una equilibrata distribuzione dell’acqua sono i temi degli studi di Andrea Rinaldo, autore di numerose monografie fra cui Il governo dell’acqua: ambiente naturale e ambiente costruito, edito da Marsilio, e oltre 300 pubblicazioni scientifiche apparse su riviste internazionali, frutto di studi, teorici e sperimentali. Studi riconducibili all’Idrologia, alla Geomorfologia fluviale, all’Ecologia alle Scienze ambientali che riguardano il controllo idrologico sulle comunità viventi: in particolare nelle reti fluviali trattate come corridoi ecologici per specie, popolazioni e agenti patogeni. 

Il governo dell’acqua: ambiente naturale e ambiente costruito (Marsilio) 

Il dissesto ecologico è direttamente connesso al governo dell’acqua e dunque la scienza delle costruzioni idrauliche è la cartina di tornasole per affrontare il dibattito più ampio sui temi della conservazione e dell’uso dell’ambiente naturale e costruito. Le opere e i piani di intervento non dovrebbero avere – sostiene l’autore – paternità ideologica; spesso invece l’ambientalismo militante è carico di pregiudizi sulle opere dell’uomo e sulla loro ingegneria – quando non funzionale a un sistema di potere trasversale di veto e di azione. D’altra parte, i disastri del fare sono quasi sempre il prodotto di un capitalismo cieco, incapace di vedere nella protezione dell’ambiente nemmeno il proprio tornaconto. Ma tali posizioni preconcette, così come ogni tesi sbagliata, non possono servire degnamente alcuna politica ambientale di qualche respiro. Per ovviare a quanto le rispettive retoriche suggeriscono, è necessario promuovere nuovi modelli di salvaguardia in cui capitalismo e ambientalismo collaborino nel formare la risposta di una società ai problemi ambientali fondamentali per la sua sopravvivenza. Sbagliando, magari, ma dalla parte della scienza. 

Questo libro è il frutto dell’esperienza di uno scienziato per una politica ambientale consapevole; un percorso a ritroso lungo la strada tortuosa verso la coscienza della crisi ecologica e climatica, con l’obiettivo di combatter disinformazione e pregiudizi. 

PREMIO ALLA CARRIERA 2024 

VIVIAN LAMARQUE 

Nasce a Tesero, in provincia di Trento, nel 1946, ma è sempre vissuta a Milano dove ha insegnato italiano agli stranieri e letteratura in istituti privati. Il suo primo libro, “Teresino”, si aggiudica il Premio Viareggio Opera Prima nel 1981, primo di una lunga serie di riconoscimenti: Premio Montale, Premio Camajore, Premio Elsa Morante e Premio Rodari. L’anno scorso, con la raccolta di poesie “L’amore da vecchia” (Mondadori) ha vinto la prima edizione del Premio Strega Poesia.  Nel campo della letteratura per ragazzi, Vivian Lamarque ha scritto diverse fiabe originali e ne ha tradotto molte della tradizione classica. Per la sua trascrizione per ragazzi di “Il flauto magico” ha ricevuto il Premio Andersen. Ha pubblicato “Teresino” (1981), “Il signore d’oro” (1986), “Poesie dando del lei” (1989), “Il signore degli spaventati” (1992), “Una quieta polvere” (1996), “Poesie per un gatto” (2007), “La gentilèssa” (2009) e “Madre d’inverno” (2016). È autrice di una quarantina di fiabe e delle raccolte “Poesie di ghiaccio”, “Poesie della notte” e “L’amore da vecchia”. Ha tradotto, tra gli altri, Valéry, Baudelaire, La Fontaine. Collabora con il “Corriere della Sera”.  

 

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