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Turismo sostenibile: promotore di pace e amicizia tra i popoli è possibile?

Il turismo sostenibile promosso dal Ministero del Turismo potrebbe essere la risposta al turismo di massa che ha invaso le nostre spiagge e le nostre città quest’estate.

di Giuseppe Guttà

Il turismo è cosa seria! Nella giornata mondiale del turismo 27 settembre 2024 mi piace pensare che forse nella nostra zona non vogliamo sviluppare troppo il turismo perché così preserviamo, come è giusto che sia, sia l’ambiente che la natura selvaggia ( in tutti i sensi… )  del nostro territorio, anche se secondo me iniziare a discutere seriamente di “Turismo Sostenibile” non sarebbe una brutta idea. Comunque, dopo questa breve premessa, come non condividere il messaggio riportato sul sito del Ministero del Turismo.

Non vi voglio tediare e vi propongo solo l’incipit: “Oggi, in occasione della Giornata mondiale del turismo (che ha come tema turismo e pace), celebriamo non solo il diritto al turismo, ma anche il ruolo fondamentale del fenomeno turistico come promotore di pace e amicizia tra i popoli. Oltre a essere un’industria e un’attività economica, infatti, il turismo è un fattore sociale che unisce culture e crea legami”. Io aggiungo che, se alle parole seguissero i fatti sarebbe tanto meglio, ma credo che per noi altri del sud o facciamo da soli oppure “aspetta e spera” come diceva mio nonno. Penso che per fare turismo prima di tutto dobbiamo essere noi stessi cittadini ad essere “turisti” nel senso che dobbiamo vivere il nostro territorio con attenzione e accortezza per i rifiuti, parcheggiare nei posti adeguati, fare attenzione alla bellezza e cura del verde, ecc. Questo deve partire da noi, lo spirito accogliente non ci manca e abbiamo tutte le carte in regola per fare bene, certo ci vorrà del tempo, ma intanto iniziamo a tracciare la strada, guardiamo adesso a quello che possiamo fare in futuro  con intelligenza e piano piano costruiamolo tutti assieme. Ricordo che insieme a mia sorella quando eravamo piccoli contavamo il numero delle targhe diverse sul corso di Siderno (allora le targhe delle macchine riportavano la sigla della provincia) erano tantissime e  provenivano da tutte le parti d’Italia. Eravamo  a fine  anni ‘80.

Ecco, per esempio, mi piace ricordare che negli anni novanta, credo fosse l’amministrazione Panetta aveva installato la filo-diffusione che permetteva di trasmettere l’audio su più dispositivi altoparlanti sul corso di Siderno, permettendo così di “diffondere” in più luoghi contemporaneamente lo stesso messaggio o la stessa musica e ricordo che passeggiare sul corso con la musica in filodiffusione ti dava la sensazione di essere in vacanza. Certo immagino che recuperarla oggi  sia difficile, perché probabilmente ormai obsoleta e abbandonata da anni.  E allora, perché non ripartire anche da qui e riproporre la filo-diffusione, adesso magari in wireless, penso potrebbe essere un modo per portare il concetto di radio e musica  in spazi aperti. L’impianto può essere installato avendo semplicemente un collegamento alla rete elettrica. Ottimo strumento per la cittadina sidernese che incoraggerebbe lo shopping all’aperto come aiuto e attenzione alle piccole attività commerciali, che in questo periodo non vivono certamente un momento facile e che potrebbero trovare, in questo strumento, un valido aiuto anche alla divulgazione di informazioni di natura commerciale.

Il sistema può essere esteso ovunque purché si disponga di un semplice collegamento alla rete Internet. L’augurio è che presto Siderno rinasca anche turisticamente nel vero senso della parola e magari anche grazie all’aiuto della musica! Platone diceva che: “La musica è per l’anima quello che la ginnastica è per il corpo”.

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