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domenica, Settembre 8, 2024
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Trentadue impresentabili per i comuni sciolti

Rocco Luglio, ex sindaco di Portigliola, intende scrivere una precisazione dopo che, in una testata giornalistica, è apparso il suo nome tra i trentadue impresentabili per i comuni sciolti per mafia.

Rocco Luglio

Con riferimento alla notizia apparsa sulle testate giornalistiche del 31 maggio 2024 in cui si parla di “Trentadue impresentabili e 13 in giunta per comuni sciolti per mafia”  in cui appare il  nome del sottoscritto e quello di altro componente della mia giunta è bene chiarire che il comunicato della commissione parlamentare antimafia riguarda, da una parte, 32 candidati ritenuti impresentabili per aver riportato condanne penali varie e, dall’altra, segnala 13 altri candidati che hanno ricoperto il ruolo di sindaco e di componente della giunta in comuni sciolti per infiltrazioni mafiose: evidentemente, il mio nome è ricompreso in questo secondo elenco.

Come autorevolmente indicato, si tratta di una mera segnalazione che non ha alcuna conseguenza a fini elettorali o in merito alla effettiva candidabilità dei soggetti segnalati.

A riguardo mi preme evidenziare che, la stessa segnalazione, non tiene in alcun conto quanto concretamente avvenuto con riferimento al Comune di Portigliola. Quindi è doveroso evidenziare, da una parte, che a seguito dello “scioglimento” solo il sottoscritto è stato destinatario di una richiesta di incandidabilità da parte del Ministero dell’Interno e non anche altri componenti della giunta. Dall’altra e soprattutto che, nonostante la stessa richiesta di incandidabilità avanzata dal Ministero dell’Interno nei miei confronti, sia il Tribunale di Locri con decreto n. 146/2023 emesso  ex articolo 143, comma 11, D. Lgs. 267/2000,  pubblicato il 10.03.2023, e sia la Corte d’Appello di Reggio Calabria con il decreto del 3 maggio 2024, hanno CERTIFICATO LA MIA CANDIDABILITA’, dichiarando  “infondati tutti i motivi” che mi venivano addebitati in relazione allo scioglimento del comune di Portigliola. Da ultimo, la Corte d’appello di Reggio Calabria, nel dichiarare completamente infondata l’istanza avanzata dal Ministero dell’Interno nei miei confronti, ha condannando quest’ultimo a pagare le spese di giudizio.

Concludo ribadendo che quanto rilevato  dalla commissione parlamentare antimafia è una semplice segnalazione che non tiene in considerazione i pronunciamenti giudiziari successivi allo scioglimento prima richiamati che non ho alcuna difficoltà a rendere consultabili a chiunque volesse esaminarli. Nel tranquillizzare gli elettori del comune di Portigliola, ribadisco che non esiste alcuna preoccupazione per il corso delle elezioni né per l’esito delle stesse.

 

 

 

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