Dramma in mare al largo della Calabria: un barcone di migranti, partito dalla Turchia e diretto in Italia, è esploso questa mattina causando un naufragio. Secondo le testimonianze dei superstiti, l’esplosione sarebbe avvenuta in acque internazionali, al limite tra le aree SAR di competenza della Grecia e dell’Italia.
Tra i migranti soccorsi e giunti a Roccella Jonica, molti presentano ustioni e fratture, soprattutto al bacino e agli arti, conseguenza dell’esplosione e del naufragio. Tra i superstiti anche una bambina di 10 anni che ha perso i genitori in mare. La bambina è ora ricoverata all’ospedale di Locri.
Secondo la ricostruzione fornita dalla Croce Rossa Italiana, i migranti avrebbero lanciato l’SOS mentre il barcone imbarcava acqua, poco prima dell’esplosione. Si stima che oltre 60 persone siano disperse. I superstiti hanno raccontato di essersi aggrappati ai salvagenti e a frammenti dello scafo per rimanere a galla.
Le operazioni di soccorso sono ancora in corso, con motovedette e mezzi aerei della Guardia Costiera italiana e greca impegnati nella ricerca dei dispersi. Le cause dell’esplosione sono ancora da accertare.
Aggiornamenti:
Il numero dei dispersi sale a 70. Le ricerche dei dispersi proseguono senza sosta, ma le condizioni del mare e la scarsa visibilità rendono le operazioni molto difficili. Il bilancio provvisorio delle vittime è di 12 morti, tra cui la bambina di 10 anni.
La tragedia riaccende il dibattito sull’immigrazione e sulla necessità di vie legali e sicure per raggiungere l’Europa.