Rocco Barbaro, di 56 anni, il boss di Piatì, inserito in passato nella lista dei 30 latitanti più pericolosi d’Italia, è tornato libero dopo che i giudici della Cassazione hanno fatto cadere l’aggravante dell’associazione mafiosa.
Soprannominato “U sparitu”, colui che in un’intercettazione è stato definito “Il capo dei capi”, era stato arrestato a Platì cinque anni fa, dopo due anni di latitanza. Ora i giudici della Cassazione hanno annullato la condanna per associazione mafiosa, mentre hanno confermato la intestazione fittizia di beni. Per lui le porte del carcere si sono aperte martedì, 1 febbraio, ed ora è sottoposto alla sorveglianza speciale. Subito dopo la scarcerazione, è ritornato a Piatì.
L’ uomo era stato accusato di intestazione fittizia a una terza persona: la precedente gestione del bar aveva contratto numerosi debiti, in particolare con i Monopoli di Stato. Non solo, Barbaro controllava il nuovo titolare, un compaesano di Platì.