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venerdì, Novembre 22, 2024
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Tari – Consigli non richiesti

Francesco Martino ci parla dei continui “disguidi” ed errori in atto nelle procedure di invio di Tari e Imu.

Francesco Martino

In questi giorni, come ogni fine anno, arrivano le richieste alle famiglie di rimborsi di tasse non pagate negli anni precedenti, spesso non dipendenti dalle stesse.

L’anno scorso era nato il problema IMU dei terreni, una confusione enorme in quanto non sempre le richieste erano corrette, in quanto il proprietario era cambiato o altre volte perché il conteggio si riferiva a tutta l’area e non a quella edificabile.

File alla sede del Creset e tanto tempo perso.

Quest’anno la TARI, tassa dei rifiuti si addensa minacciosa nelle tasche dei cittadini, che hanno sempre pagato quanto il Comune richiedeva inviando il relativo bollettino, in base ai dati che tranquillamente erano a disposizione negli uffici, come è riportato dai relativi estratti di questi giorni.

Le verifiche delle dimensioni degli appartamenti, fatti con anni di ritardo, comportano cifre elevate.

Quindi i ritardi burocratici o errori di comunicazioni verranno a pesare notevolmente sui cittadini, non stiamo parlando di evasori, ma di chi ha sempre pagato i tributi richiesti, con lettera inviata a domicilio.

Occorre chiarire, che, il Comune sta applicando le tariffe decise in base ai costi della raccolta, in quanto li deve coprire in base ai consumi, ai costi di raccolta e trasporto e di smaltimento negli impianti, cioè niente finisce nel bilancio annuale dello stesso.

Gestire questa patata bollente non è semplice, anche perché i cittadini sono in enorme difficoltà con la crisi e lo Stato diminuisce ogni anno i versamenti ai comuni e ai cittadini; quindi, spesso i costi dei servizi cadono sulle spalle delle famiglie.

Ultimamente si discute di diminuire le tasse a chi è molto ricco, vedi la questione dell’IRPEF e delle aliquote, o aliquota unica, ma poi questo significa maggiori costi individuali e quindi anche l’aumento della TARI che pesa sulle famiglie diventa intollerabile.

La prima osservazione che si può fare, non si capisce, perché si richieda il pagamento dell’anno 2017, quando è l’anno 2023 e quindi sono trascorsi i 5 anni, in cui si possono richiedere gli arretrati.

Ciò comporta,  che tutti i calcoli dovranno essere rifatti, se questa osservazione non è errata e quindi occorrerà ritornare alla sede CRESET o agli uffici dei tributi comunale per rifare  i bollettini.

E’ possibile a questo punto, pensare di permettere a tutti i cittadini, incolpevoli e ignari di tutto questo di pagare in cinque anni i relativi arretrati, peserebbero di meno e penso creerebbero meno fastidi e meno arrabbiature.

Quest’anno pagare il versamento del 2018, e nel 2024 il 2019 e così fino ad esaurire gli arretrati.

Il regolamento delle tasse lo prevede per alcuni cittadini, ma si può estendere a tutti, oppure fare scegliere al contribuente.

Non possiamo parlare di dichiarazione infedele o almeno per la maggior parte, che ha pagato quanto ogni anno il bollettino riportava.

Seconda questione da affrontare è come viene ripartita la spesa, che il Comune deve versare alla Regione per questo tributo, è difficile tenere conto di come dividere il tributo in base alla dimensione dell’appartamento e al numero dei componenti della famiglia.

Non sempre a superficie grande corrispondono rifiuti elevati, prendiamo il caso di chi abita da solo e non sempre famiglie numerose smaltiscono quantità maggiori di famiglie con meno componenti.

Sarebbe ora che ognuno paghi per quanto rifiuti invia alla raccolta e non quanto gli viene affibbiato in base ai consumi medi di tutti.

Occorrerebbe applicare il chip per il conteggio puntuale dei rifiuti delle singole famiglie o del singolo cittadino, che, se è uno che molti rifiuti deve pagare non in base al calcolo medio ripartito su tutti, ma su quanto certifica il chip sul mastello.

Penso che questo comporti un vantaggio notevole sia sulle tasche del singolo o delle famiglie, ma anche un accorto uso dei cittadini per evitare di avere tributi alti, sia per chi è attento, sia per chi butta tutto, e al momento non viene penalizzato.

E molto probabilmente i rifiuti diminuirebbero, se usiamo prodotti con meno scarti.

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