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lunedì, Settembre 16, 2024
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Tar di settembre: Udienze sul Caso Desirée Srl

Nuovi sviluppi per la vicenda del fabbricato della “Desirée srl” sul lungomare delle Palme di Siderno. Il Consiglio comunale, nella seduta di aprile, aveva deciso di non riconoscere prevalenti interessi pubblici per la conservazione del fabbricato, dichiarandolo abusivo e incaricando il segretario generale e il dirigente dell’Area Infrastrutture e Servizi del Territorio di ripristinare l’area demaniale marittima occupata.

L’amministratore unico della “Desirée srl”, Giampiero Fraietta, e il suo avvocato, Alessia Ferraro, sostengono che il fabbricato non può essere considerato abusivo fino alla sentenza definitiva del Tar. Il tribunale ha fissato per settembre due udienze nel merito, dopo i ricorsi presentati da Fraietta e il suo legale. Fraietta e Ferraro hanno ribadito che non esiste attualmente una sentenza che dichiari l’immobile abusivo. L’unica sentenza, risalente a luglio 2020, del Tribunale di Locri aveva stabilito che il locale non era abusivo, una decisione che il Comune non ha mai acquisito formalmente.

In aggiunta ai due ricorsi, l’avvocato Ferraro ha annunciato un ulteriore ricorso contro il provvedimento del Comune di acquisizione del fabbricato nel patrimonio comunale, contestando che la struttura sia stata classificata come immobile quando in realtà è amovibile. Ferraro ha inoltre evidenziato l’assenza del fabbricato nei registri catastali, sollevando dubbi sulla legittimità della sua acquisizione da parte del Comune.

L’avvocato Ferraro ha emesso una diffida immediata in risposta alle azioni del Comune, che ha cambiato le serrature della struttura l’8 maggio senza un ordine di servizio. Ferraro ha criticato l’operato del Comune, sottolineando che le costruzioni abusive a Siderno sono molte e raramente vengono acquisite, se non attraverso la Prefettura.

Se il Tar dovesse pronunciarsi contro il Comune, quest’ultimo potrebbe essere accusato di danno erariale. Tuttavia, Ferraro ha chiarito che né lei né il suo assistito intendono gravare sui cittadini o sulle casse comunali, auspicando una soluzione alternativa rispettosa della legalità e delle procedure stabilite.

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