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Lotta o tarantella

Vorrei tanto che un domani si dicesse che la presenza dei tre segretari confederali nella Locride ha rappresentato una “Svolta”, anzi la grande occasione per dare il giusto peso agli “Ultimi” del Sud negli equilibri complessivi dello “Stato”  e nelle decisioni dell’Europa.  In tal caso, in futuro, ci sarebbe da andar fieri dei protagonisti del 26 luglio

Apprezzo molto la disponibilità dei tre segretari confederali di venire nella Locride ed interpreto tale decisione come un gesto di grande generosità soprattutto da parte dei nostri conterranei Gigi Sbarra e Bombardieri (oltre, ovviamente, a Landini). Per quel che vale, esprimo la mia gratitudine.

Mi auguro che il 26 luglio sia una occasione vera, a meno che una parte delle classi dirigenti “Indigene” non tenti di trasformarla nella solita tarantella. Lo dico, perché questa è una terra che nel secolo scorso ha visto la presenza di re e principi della casa regnante e del duce. Nel dopoguerra venne De Gasperi, e successivamente di innumerevoli presidenti del Consiglio dei ministri e di Presidenti della Repubblica. E poi ministri ad uffa, tra cui Salvini accolto in qualche nostro Comune come il “Salvatore”. Senza alcun riferimento al 26 luglio, dobbiamo constatare che molto spesso in una terra come la nostra in cui è molto fievole la luce e la voce di una stampa libera, si tenda a giubilare  ogni personaggio che “Scende” in Calabria, dimostrando così una mentalità “Provinciale”non riconducibile a motivi geografici quanto invece di natura politica e culturale. Penso sia giusto riflettere sul passato: nel 1972 abbiamo caricato di attesa la “Marcia dei centomila”, organizzata a Reggio Calabria e poi tutte le manifestazioni successive. Ogni volta abbiamo partecipato anche quando ciò era faticoso e rischioso, ci siamo entusiasmati, abbiamo applaudito e tanto…  poi? Poi più nulla. Qualche singola opera pubblica gettata qua o là, come marcatura “Politica” del territorio da parte di questo o quel partito o peggio, di qualche personaggio politico “Famoso”. Qualche “Manciata” di assistenza mal distribuita (e sempre per fini elettorali) mentre ogni giorno di più questa terra è andata disintegrandosi sino a divenire un deserto economico, politico, ideale accompagnato da una penosa involuzione sociale che si manifesta in un individualismo esasperato. Sarà diverso questa volta?

Articolo integrale su Riviera n. 29 del 18 Luglio 2021.

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