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venerdì, Marzo 29, 2024
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Locride Ambiente: ancora invettive inutili da parte del sindacato Slai-Cobas

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Locride Ambiente SpA che parla delle nuove invettive del sindacato Slai-Cobas, invettive inutili, arricchite di riflessioni etiche che sarebbero giuste, se avessero un fondamento giuridico.

Il sindacato Slai-Cobas, attraverso il suo rappresentante di zona, si è lanciato in invettive contro Locride Ambiente SpA. Invettive inutili, arricchite di riflessioni etiche che sarebbero giuste, se avessero un fondamento giuridico. Purtroppo non ce l’hanno e accadde che Slai-Cobas, pur essendo inopportuna interprete di leggi e commi, ottenga visibilità.

Il guaio per Slai-Cobas è che quello che stigmatizza come fatto da criticare, è in realtà regolare e pienamente giusto 

Di cosa parliamo?

Della richiesta di potere sostitutivo da parte delle amministrazioni comunali che, attraverso questa norma, si sostituiscono alla società nella eventualità che questa si trovi in difficoltà all’atto della scadenza dei pagamenti degli stipendi al personale dipendente.

Slai-Cobas ha criticato la richiesta di articolo 30 avanzata e ottenuta dal Direttore di Locride Ambiente SpA.

Il sindacato fa intendere che non avrebbe dovuto o…forse non avrebbe potuto.

Il Direttore, si è costretti ad evidenziare, se Slai-Cobas non lo sa, è un dipendente dell’azienda 

Pertanto è nel pieno diritto e, dunque, nella piena regolarità, di chiedere anche per se il potere sostitutivo.

Nella fattispecie la richiesta ha riguardato il comune di San Luca, ma si chiarisce che il Direttore, come tutto il personale amministrativo, non essendo  dipendente di un singolo cantiere, può fare ricorso all’articolo 30 ovunque la Società abbia una convenzione con la locale amministrazione comunale.

Dov’è il clamoroso? Non c’è. Non esiste.

Invenzioni o allucinazioni del sindacato, che forse distingue, a suo piacimento, tra buoni e cattivi 

I cattivi, cioè gli amministrativi, non dovrebbero, forse, avere questa garanzia?

Da Slai-Cobas e dal suo rappresentante di zona ci si potrebbe, in fondo, anche attendere una sortita di questa natura.

Del resto, non molto tempo fa, sempre Slai-Cobas aveva dichiarato che all’articolo 30 aveva fatto ricorso anche l’Amministratore Delegato.

Circostanza non solo non vera, ma nemmeno prevista , perché la figura dell’Ad, che non è un dipendente, non ha facoltà di esercitare questa opzione.

Un po’ di ripasso, forse servirebbe a questa sigla sindacale.

Intanto, riferendoci a cose concrete, Locride Ambiente SpA ha la necessità morale di chiarire brevemente alcune cose.

In primis, nessuno ha considerato che, nonostante il tremendo rincaro del carburante, i mezzi della società, che non ha chiesto adeguamenti economici rispetto al cambiamento della situazione, ha mantenuto operativi  sul territorio tutti i mezzi.

C’è, però, il rischio che, con il perdurare dei ritardi dei pagamenti delle quote dovute da parte di molte amministrazioni comunali, la Società sarà costretta a bloccare i servizi.

Ipotesi che si sta cercando, con sforzi inimmaginabili, di allontanare il più possibile.

È intellettualmente onesto ricordare che l’amministrazione comunale di Monasterace ha provveduto al pagamento della quota di gennaio, quota che non si è potuta utilizzare a seguito della procedura di pignoramento avanzata da alcuni lavoratori.

A tale proposito va evidenziato che l’iniziativa dei lavoratori si contestualizza in un ginepraio di situazioni che, se ci fosse stata una diversa e più lineare condotta da Slai-Cobas, si sarebbe certamente evitato.

Infatti non si considera che talvolta, se non sempre, questo sindacato chiede l’applicazione del succitato articolo 30, allungando di fatto i tempi di pagamento. Perché nella fattispecie c’è una procedura rigorosa, il cui rispetto richiede numerosi passaggi burocratici.

Non si è capito che, così facendo, i lavoratori si vedono ulteriormente allungati i ritmi di pagamento delle loro spettanze.

La verità è che Slai-Cobas fa un uso strumentale del potere sostitutivo,  con il solo fine di accreditarsi davanti ai suoi iscritti, in parole povere facendo scena e non informando compiutamente i lavoratori sul reale effetto della procedura.

Si dirà allora perché gli amministrativi hanno esercitato questa opzione?

La risposta è semplice, oltre che verificabile: gli amministrativi non hanno mai fatto un costante e sistematico ricorso.

Quindi il loro agire ha avuto davvero il carattere dell’eccezionalità, accompagnata dalla consapevolezza che, come detto, i tempi non sarebbero stati comunque brevi.

Infine, ci si soffermi su un particolare, che ha una sua importanza e, purtroppo, incidenza negativa.

Slai-Cobas sollecita  contestualmente la richiesta del potere sostitutivo e l’istanza di pignoramento dei soldi che si trovano in cassa.

Un “bel” modo per ottenere l’affossamento della società.

Ma non sarà un risultato raggiungibile per Slai-Cobas.

Questa è una certezza.

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