La Calabria si conferma al quinto posto nella classifica degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali, 54 nel 2019 e 51 nel 2020, per ora nel 2021 il dato è di 15.
I dati sono stati trasmessi dal prefetto di Catanzaro Maria Teresa Cucinotta. «L’impatto è pesante , anche se la Calabria si colloca al quinto posto sia nel 2019 che nel 2020 a livello nazionale – ha spiegato il perfetto, in occasione della Giornata di studio sul tema degli Atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali – Questo non ci fa stare tranquilli se lo associamo soprattutto ai comuni sciolti per mafia che sono anche questi un numero consistente. Quello che dobbiamo dire è che spesso non c’è la denuncia e i numeri sono bassi perché c’è scarsa collaborazione. Gli amministratori sono parte del territorio e costituiscono l’elemento più a maggiore contatto con la popolazione, quindi ne devono recepire le istanze e devono essere pronti a denunciare laddove le istanze abbiano il carattere di una minaccia all’affermazione della legalità. Ci vuole una forte consapevolezza e una forte presa di coscienza della necessità della denuncia, così come affermato dal Ministro dell’Interno lo scorso anno in occasione della riunione dell’osservatorio nazionale. La Calabria è un territorio fragile che ha bisogno di essere supportato e noi siamo qui proprio per questo»