Ed eccoci alla controversa e dibattuta questione che ogni neo madre si trova a dover affrontare con il proprio fecondatore: il sesso dopo i figli. Tutti sappiamo che non sarà più la stessa cosa, almeno per i primi anni, in cui le parole privacy e intimità saranno una mera utopia.
Il sesso, chiodo fisso per il fecondatore
Ci sono diversi modi di reagire, tanto dipende dalla capacità della coppia di adattarsi all’uragano, dalla solidità del rapporto e dalla sensibilità del fecondatore.
Quest’ultimo elemento, la sensibilità del fecondatore, è un fenomeno ancora in via di sviluppo, oggetto di studi antropologici, su cui non si hanno notizie certe.
L’unica cosa certa è che per lui nulla è cambiato, il sesso continua ad essere quello che è sempre stato per ogni uomo sulla faccia della terra. Un amorevole chiodo fisso.
Per le neo madri…
Chiodo che, dal canto suo, la neo madre gli pianterebbe in fronte al primo timido affrettato approccio.
C’è da dire, infatti, che per i primi tempi al novanta per cento delle neo madri non passa nemmeno per l’anticamera del cervello e di nessun altro organo di intrattenere rapporti ludici, chiamiamoli così, con il fecondatore.
Il suo corpo è leggermente sventrato dalla gravidanza prima e dal parto dopo, che sia stato naturale o cesareo poco importa, il suo fisico porta addosso i segni di uno sforzo e un dolore che non si dimenticano in pochi giorni.
La sua mente invece è completamente concentrata sulla vita che si ritrova all’improvviso e senza istruzioni tra le mani, tutto il resto scompare, fecondatore compreso, e il tempo si trasforma in un insieme di giornate sempre uguali, in balia di ormoni incasinati e sentimenti che spaziano dall’euforia alla disperazione.
La neo madre diventa, come ogni mammifero, un essere che vive di istinti primordiali e animaleschi e il fecondatore il più delle volte ne è necessariamente tagliato fuori.
Parola d’ordine resistere alle tentazioni
Ma il fecondatore, visto che tra tanti è stato scelto proprio lui per dar vita al miracolo, sa comunque il fatto suo, conosce chi ha di fronte, è travolto anche lui dall’amore per la piccola creatura arrivata senza istruzioni e si ritira per un po’ in sordina, nel poco spazio che gli è concesso, collaborando più che può per arginare gli effetti dell’uragano e leccandosi in silenzio le ferite di maschio trascurato dalla sua donna.
Se poi la situazione va per le lunghe, si sa, il fecondatore cercherà riparo in altri lidi, ma in linea di massima resiste, fiducioso che le cose torneranno come prima.
Finché anche tu ricordi di essere donna
Cosa che lentamente accade, la neo madre torna nella sua dimensione di donna, rientra nei suoi vestiti, non sgocciola più latte dalle mammelle e piano piano riprende possesso del suo corpo e magari dei suoi pensieri, anche se mai completamente, perché il pargolo non smetterà mai di essere la cosa più vicina a lei, un’appendice di carne e amore, che la distrarrà per il resto dei suoi giorni dal resto del mondo.
Comunque sia, la neo madre come dal risveglio di un sogno, si ricorderà all’improvviso del fecondatore e delle gioie con lui condivise prima appunto della fecondazione e lo aiuterà a riscoprirsi insieme a lei, rivalutando addirittura il piacere delle sveltine e di tante altre cose che le sembravano lontanissime nel tempo, quando era un’altra persona.
Perché i figli questo fanno, ti trasformano in qualcos’altro, ti portano in posti che non conoscevi, ti guidano fino al limite di ogni cosa.
Sono come l’amore che li ha generati.
E l’amore, come è noto, crea, divide, distrugge, ripara, cura e rinasce. Quando meno te lo aspetti.