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lunedì, Marzo 10, 2025
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Superstrada Jonio – Tirreno: “Non c’è più tempo. Neanche per le promesse”

Grazie alla straordinaria mobilitazione di cittadini e riluttanti istituzioni, si è riusciti a scongiurare quello sciagurato primo progetto che prevedeva una manutenzione straordinaria della galleria Limina senza neanche la raccolta delle acque reflue e la sua chiusura totale per almeno due anni. I lavori sono così iniziati con un nuovo progetto che appare certamente più appropriato e stanno proseguendo con la sola chiusura notturna. Non è dato da sapere quali siano gli stati di avanzamento dell’opera, né se la tabella di marcia sia rispettata. D’altra parte tutta la vicenda non è mai brillata per trasparenza amministrativa.

La preoccupazione, e la sensazione di abbandono, che regna tra i cittadini riguarda un ulteriore prolungamento dei tempi di messa in sicurezza dell’importante strada di valico, da cui dipende non solo il diritto alla mobilità individuale e collettiva, ma anche il destino di molte attività produttive legate a doppio filo alla piena percorribilità dell’arteria che unisce lo Ionio col Tirreno.

Dopo il grido di dolore che in questi giorni hanno lanciato gli operatori del settore turistico, si impone una seria riflessione. 

Siamo alle soglie della primavera, quando si programma l’attività per la prossima stagione ed iniziano le prenotazioni. Un periodo delicato e strategico per il successo o meno delle iniziative economiche, delle possibilità di nuova occupazione, della realizzazione del sogno di un’estate lunga sei mesi. Gli indicatori purtroppo ci inducono al pessimismo. Abbiamo tutti, noi compresi, clamorosamente sottovalutato gli effetti collaterali della chiusura anche solo notturna della galleria Limina.

In verità avevamo proposto un bypass permanente della galleria, con un costo stimato di appena un quarto di quanto si spende per la sola messa in sicurezza della galleria. Questa proposta, di cui esiste un progetto di massima, è stata pervicacemente ignorata da quasi tutti gli attori istituzionali. Anche il buon senso avrebbe suggerito di indossare un paracadute prima di lanciarsi da un aereo.

Adesso il tempo stringe e si prospetta un disastro annunciato.

E’ improcrastinabile una accelerazione dei lavori.

Facciamo appello, non solo ai cittadini, ma a tutte le istituzioni, elettive e non, affinché si vigili sull’andamento e la durata dei lavori e si percorrano tutte quelle possibilità che possono favorire maggiore celerità di esecuzione e certezza del completamento nei tempi più brevi possibili, non ultimo l’eventuale aumento delle maestranze impiegate. 

 Si è parlato di raddoppio delle corsie e della galleria, ma tutto è rimasto un vuoto proclama. Non si può aspettare la prossima campagna elettorale per ammannire le solite promesse.

Non c’è più tempo. Neanche per le promesse. Occorre intervenire, prima che le imprese cadano ad una ad una come birilli e l’intero territorio si trasformi in un arido deserto.

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