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domenica, Novembre 24, 2024
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Sul treno con i Lanzichenecchi…

Michele De Vita, imprenditore agricolo di Foggia e medico in pensione, nonché socio di “I Care!”, risponde con questa lettera aperta al giornalista Elkann Alain che, pochi giorni fa, aveva scritto un articolo su “La Repubblica” dopo un viaggio in treno da Roma a Foggia.

Michele De Vita

“Signor giornalista Elkann Alain, con il suo articolo: “viaggio in treno da Roma a Foggia con i giovani lanzichenecchi”, ha detto una grande verità. Quei ragazzi (lanzichenecchi) assoldati dallo stile di vita, che l’imperatore Massimiliano I d’Asburgo (leggi: le lobbies dell’industrializzazione e conseguente spopolamento delle campagne) sono “vittime compiacenti”. Difatti, i progenitori dei “giovani Lanzichenecchi”, come quei “mercenari”, che per scelta non hanno voluto essere “servi della terra”, si radunarono (diventando, loro malgrado, servi del potere) intorno a quelle potenti lobbies, che hanno impoverito e frantumato tutti i settori delle eccellenze italiane (agroalimentare, artigianale ect.). Ed oggi, quei discendenti: “i giovani lanzichenecchi”, inconsapevolmente, cercano il “riscatto sociale”, accanendosi proprio contro quella società “industriale”, che promise, ma non assolse, fallendo soprattutto con lo scempio dell’ambiente, alla creazione di una civilizzata, moderna ed opulenta società.”

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