Ci scrive il caro amico Vincenzo Speziali in merito alle ultime vicende elettorali.
E poi, alla fine, per il sol sfottere (a fronte di verità!) -come faccio sempre e sempre continuerò a fare- qualcuno ci rimane male, oppure si offende o in qualche caso (molto, ma molto, raramente), si permette di replicarmi, non considerando che io, inevitabilmente, rilancio e controreplico.
Ciò premesso, quindi, avviso sin da ora che così farò pure adesso, nel caso in cui qualsiasi sprovveduto (ma anche sprovveduta o persino di genere indefinito), dovesse avere simile avventatezza, anzi non indugerei affatto e la butterei giù, in modo piuttosto duro.
È giusto, chiarirlo (in virtù che lo scritto è di immaginazione?), così chicchessia sa a cosa va incontro e non si ritrova con sorprese ancora più brutte, magari, financo disdicevoli, perché pure l’ilarità fantasticamente fantasiosa rende liberi, cosa che il sottoscritto lo è da una vita.
Premetto: siamo in un momento delicato, ragione per la quale devo attenermi a regole ferree -non certo a cagione ed in luogo alle amorevoli premure di una mia congiunta o a quella di un caro amico (le quali si preoccupano per entrambi!)- perciò farò scorrere il mio ragionamento, con un racconto (fantasioso, ma poi fate voi!), illuminato al chiarore delle luci soffuse.
Esse, però non sono certo quelle da striptese postribolare di giovanottosi latinoamericani, magari smerciati come seri professionisti, di nobili e reali lavori, ma che, comunque, nelle fantasie -di un probabile nostro autoctono?- non sarebbero certo stati importati per l’ufficialità menzionata nella chiosa dell’ultimo capoverso in perifrasi, cioè, appunto, farli passare come ciò che potrebbero essere e di certo non sono!
Anzi, di più, perché verrebbe da dire quanto l’eventuale interesse (sempre dell’ipoterico corregionale), sarebbe rapportabile al ragionamento -ovvero, quello della ‘velata’- da Vittorio Sgarbi propalato, in capo ad un attuale Ministro, magari un tempo stellato, ma sempre, sotto sotto, equivocato (e non dico piumato e paiettato).
Inoltriamoci pure, è un ‘Paese delle Meraviglie’ questo, quale nemmeno Crozza potrebbe descriverlo più assurdo, caustico e improbabile (sarà immaginario? Booh, vai a vedere!), nel quale tutto è indefinito, persino l’ubicazione, in quanto, potrebbe essere allocato tra il Mediterraneo e la Repubblica delle banane.
In quest’ultimo caso, non si fa riferimento alle fattezze fisiche dei vari ‘giovanotti di vita’, i quali ci riporterebbero ad un Presidente di Regione (ovviamente Marrazzo, non altri e non si pensi a male, benché si potrebbe persino dire ‘fate vobis’, esistendo il diritto a vederla come la si vuole).
Scivolando tra le pieghe, prendiamo in esame qualche (ipoteticamente immaginario?) aspirante parlamentare, il quale incederebbe negli attuali strani giorni, dove tutto è possibile (perciò persino l’impossibile), ad un punto tale da restare pervasi da un esilarante, parossistico e grottesco, mondo parallelo, precisamente discutibile, anzichenno`.
Ve ne sarebbe uno di siffatta specie, cioè di (fantasiosi?) candidati (la cui origine è ricavata dall’incrocio tra la fauna e i cabarettisti mal riusciti).
Immagino, perciò, un indefinito importato (forse?) dai polverosi e fumosi uffici alle pendici vesuviane prima, in riva allo stretto messinese dopo, e da un palazzo della Roma papalina (benché in anagrafica, mi spingo a toponomatizzarla Giulia) in ultimis.
Costui giocherebbe a tennis -o da ad intendere che vorrebbe farlo- anche se non capisco dove poi possa trovarne il tempo, poiché egli si propaganda come colui il quale è da sempre oberato di tante e tali responsabilità, da renderlo (credibilmente, ma non in modo encomiastico) estraneo al mondo.
Epperò, lo configuro quale uno dedito a lanciare strali e moniti, in quanto non gli riuscirebbe a coltivare l’Hobby che ha in Wimbledon il suo tempio laico, perché -sempre il mio personaggio (immaginario?) non sa con chi mai potrebbe trovarsi davanti, nel mentre incrocerebbe l’ipotetico -e agoniato-match (manco fosse Federer, Nadal e Berrettini, messi assieme).
Insomma, siccome ciascuno, chiunque e tutti, sono mafiosi o tali potrebbe rivelarsi (o da indagini preliminari, essere indiziati di ciò, salvo poi scoprirsi innocenti, tanto, ma tanto tempo dopo, persino a fronte dello sputtanamento massmediologico, procurato con la complicità di frigide e platinate operatrici di megafonia propagandistica), dicevo, siccome tale eventuale costui non sa con chi potrebbe incontrarsi (perciò, per tale ipotetico costui, tutti sono potenziali delinquenti, al pari dei blasfemi di cui gli aytollah komeynisti tacciono gli oppositori!), meglio sarebbe non uscire dal limbo costruitosi e composto da marcantoniani scortaroli (che seguirebbero il portatore di questo non pensiero), ‘giornalai’ (magari grassi, laidi, obesi e defunti, eppur sostituiti, da frustrate donnette, le quali pensano di essere Oriana Fallaci, mentre ricordano le serve di Via col vento) e da plaudenti neogiacobini, afflitti da invidia e revanscismo sociale.
Allora, se tanto mi dà tanto e l’abbozzato costui esistesse veramente (ma esiste?) e ove mai il suo lai fosse stato effettivamente pronunciato, perché votarlo, ma, soprattutto, chi lo voterà?
Delle due l’una: o avrebbe detto una corbelleria (e gente così la potrebbe dire spesso) o tutto l’eventuale corpo elettorale, sarebbe composto da gente di malaffare.
Oppure -vi sarebbe persino la seguente pseudoeventualita`- i ‘perbene’ si indurrebbe a farli passare solo come gli elettori di questo ipotetico (e fantatico) ma non credibile fenomeno, anche se una simile presunzione sarebbe roba da dittatura sovietica, ed anche da Repubblica ‘fanatica’ Iraniana, senza considerare un altro aspetto piccolo piccolo (nessun riferimento alla statura di qualcuno in particolare, poiché si tratteggiano personaggi di fantasia), il quale illustro immediatamente.
Difatti, nel caso in cui l’ipotetico personaggio fosse (o fosse stato) un esponente delle forze inquirenti e investigative, chi se non un soggetto simile e quindi dotato ‘ad officium causas’ (cioè per motivi d’ufficio) della possibilità di avere informazioni sensibili, è in grado di sapere, preventivamente, con chi si incontra?
Se tale candidato esistesse davvero (esiste? Vai a saperlo!) nella sua vita professionale passata, verrebbe da sostenere che non abbia operato proprio bene, visto come non era nemmeno in grado di conoscere un passante o un astante, con il quale avrebbe potuto condividere il medesimo club (e già il club, di tal lui, verrebbe fatto passare come una loggia massonica deviata e coperta).
Evidentemente, ove mai fosse stato lanciato un simile grido di allarme e solitudine (“non posso giocare a tennis”, e tale dramma, lo faccio riecheggiare, fino alle porte di Mariupol e sarebbe comparabile alla crisi ucraina), qualcuno se l’ha fatto, sarebbe -come si dice a Milano- un ganassa qualsiasi, in luogo a un bauscia qualunque.
Nossignore, il mondo non va così, ma patti chiari, staremmo parlando di entità astratte, poiché se fossero vere, mi ritroverei i Nocs sotto casa, alfine di perseguirmi per il reato di ‘lesa maestà’, con l’aggravante di mafiosita` e visto che ci siamo, pure in violazione della legge Anselmi (e le ipotesi accusatorie di specie, or ora elencate, non si negano a nessuno, in base ai tristi e decadenti tempi, in cui non viviamo, bensì sopravviviamo, quasi fossimo alla stregua degli ostaggi!).
Cosa volete che vi dica? Sono cose della vita, ridicolmente assurde, al pari di un immaginifico ministro, che si dimette per aver ricevuto un orologio falso -in dono a qualche suo consanguineo- e non per aver ricevuto una villa in regalo o per aver sibilato -ad un banchiere perbene- richieste di finanziamenti al suo partitello bonsai, chiaramente a fronte di ipotetiche candidature cooptative, per Camera o Senato.
Purtroppo, invece, no, nulla di tutto questo, ovvero sia la villa e (ancora per il momento!) la richiesta di finanziamento è pervenuta come accusa a siffatto fantastico e fantasioso ministro (o ex?), in quanto sarebbe stato più consono alla realtà e alla dignità delle dimissioni (e pure degli uomini e dei loro crimini o della dimensione stessa della corruttela in generale).
Già, sconsolatamente, se persino una tal figura umana esistesse, non avremmo il tempo di dire ‘troppa una grazia S.Antonino’, senza che nessuno, con ciò, pensi come in capo al nome del santo, vi possa essere un qualsiasi esperto di grandi eventi, il quale sarebbe intento, nel periodo in essere, a concorrere per una lista, la quale a sua volta avrebbe la stessa probabilità di riuscita, paragonabile a quella di un Presidente libanese, di divenire Capo dello Stato in Israele).
Certo, il Paese di cui parliamo, non mi meraviglirebbe affatto se avesse persino un giovanotto stile D’Artagnan, allevato politicamente da un meschino figuro senza capelli e con moglie adusa a polverine di color bianco farina (cosa sarà? Cipria o altro?) il quale -sempre il giovanotto di cui sopra- crede d’un tratto di poter essere al livello di De Gasperi, mentre ricorderebbe più credibilmente il parlamentare Sgarbozzi (interpretato da Leo Gullotta, nel film ‘L’Onorevole con l’amante sotto il letto).
Difatti, l’indefinito D’Artagnan, lo immagino (poiché esiste o non esiste?) intento a rifilarci amministratrici di comuni importanti -sebbene photoshoppatissime?- con fattezze fisiche procaci, le quali, sebbene siano -al pari di tutti i menzionati sino ad ora- figure di fantasia e quindi non reali (poi, se qualcuno si riconoscesse, sarebbe disdicevole non certo per me!), dicevo l’allegorica (e irrealistica?) amministratrice, sarebbe consona -o conseguenziale- alla canzone di Francesco Nuti in ‘Caruso Passcoski’, cioè ‘Tu c’hai le p…e a pera’.
Fermiamoci qui, in quanto i frutti del mio onirismo, ho la sensazione di come possano produrre eventuali contraccolpi, non a me, bensì a varie menti suggestionate e suggestionabili, labili e persino psico in base alle medesime.
Ve ne sono?
Certo che sì. Eccome!
Vincenzo Speziali