Il prossimo 12 agosto presentazione dell’ultima fatica letteraria dello studioso della “Città del Sole” alle prese con una serie molto intensa di domande rivolte al filosofo “che è ritornato in vita – se vogliamo non è mai morto – a noi ha concesso il privilegio di intervistarlo” – ci dice lo studioso.
Diavolo d’uno Stillitano! Facendo specifico riferimento al noto giornalista e
studioso originario della “Città del Sole” di campanelliana memoria, il buon Claudio che con un vero e proprio “coup de théatre” che ti fa? Ti intervista nientepocodimenoché…Ma sì, proprio lui, Tommaso Campanella! Perché “Tommaso Campanella è ritornato in vita (se vogliamo non è mai morto) a noi ha concesso il privilegio di intervistarlo”.
Tanto si legge nella locandina di presentazione dell’ultima fatica letteraria giustappunto di Claudio Stillitano, “Intervista a Tommaso Campanella” – e altre storie – che sarà tenuta a battesimo a Stilo, in piazza del Duomo, a partire dalle ore 21 di giovedì prossimo, 12 agosto, e quindi per l’ultima notte delle “Lacrime di San Lorenzo”, epilogando le tre notti più stellate dell’anno con il danzante carro delle Perseidi che illuminerà la volta celeste, con i propri ed unici giochi di luce argentea che si osa immaginare, e che però, per una sera – ed una soltanto? – ne avrà una in meno giacché, come detto pocanzi, Tommaso Campanella è tornato fra i vivi! Un’occasione, quindi, unica di potere ascoltare se non la sua voce quantomeno il suo pensiero, cui son
o stati chiamati a discettare, unitamente all’autore s’intende, Giorgio Metastasio, giornalista e scrittore; Erminia Mesiti Vermiglio, scrittrice; Domenico Romeo, storico e membro della Deputazione di Storia Patria, essendo moderati da Francesco Sorgiovanni, giornalista e scrittore, e godendo del patrocinio del Comune di Stilo; dell’Accademia Enotria e della Città del Sole edizioni.
In buona sostanza un’occasione più unica che rara, che non si vorrà perdere, prescindendo da una vera e propria raffica di domande, se ne conterebbero una quarantina circa, avendo quale stella polare, manco a dirlo in quella serata!, la netta contrapposizione tra la “Città del Sole” da un lato e la monarchia ierocratica ed universale dall’altra, un vero e proprio essere opposti per lo scioglimento di un enigma. Che sarà sciolto?
Chissà cosa avrà modo di dichiarare il più grande filosofo del Seicento italiano che, lo ricordiamo, nacque proprio a Stilo il 5 settembre 1568 “a debellar tre mali estremi, tirannide, sofismi ed ipocrisia”; si esprimerà o non si esprimerà, così lasciando l’uditorio nel silenzio? Di certo, facendo leva sulla sua ispirata vena giornalistica nonché opportunamente stimolato dall’incalzare del tavolo dei convenuti, il buon Claudio saprà con sapienza stendere un meraviglioso quanto articolato interloquire con il Sommo del Filosofare Stilese, chiamandolo anche su temi di stretta attualità e di suo gradimento.
Chissà cosa sosterrà Campanella sul Parlamento e sui suoi, troppi, rappresentanti che, peraltro, vede sempre più nominati che non squisitamente eletti; ed ancora, sulle vessazioni di carattere economico che il popolo quotidianamente subisce, con tasse, soprattasse, balzelli, contributi e gabelle varie da far storcere il muso, chissà!, anche a lui?
Al Sommo dei Sommi filosofeggianti dello Stivale? Voi fate quello che Vi pare ma io, un
Campanella così, dal vivo!, non me lo perdo, no!