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Sinistra o destra?

Nel lontano 1994, Giorgio Gaber(ščik), noto cantante del secolo scorso, con ironia, tipico del suo modo di cantare metteva in confronto i comportamenti di persone di destra o di sinistra.

Ne riporto alcuni dalla canzone “Destra – Sinistra”:

“Tutti noi ce la prendiamo con la storia/Ma io dico che la colpa è nostra/È evidente che la gente è poco seria/Quando parla di sinistra o destra.

Tutti i film che fanno oggi son di destra/Se annoiano son di sinistra/Il concerto nello stadio è di sinistra/I prezzi sono un po’ di destra

La piscina bella azzurra e trasparente/È evidente che sia un po’ di destra/Mentre i fiumi, tutti i laghi e anche il mare/Sono di merda più che sinistra

L’ideologia, l’ideologia/Malgrado tutto credo ancora che ci sia

Il pensiero liberale è di destra/Ora è buono anche per la sinistra /Anche il Papa ultimamente è un po’ a sinistra.”

Ormai siamo abituati a mettere in un unico calderone tutti, indistintamente, senza guardare alla storia e all’evolversi dei singoli partiti.

Storie di lotte e sacrifici di intere generazioni, ai più ignoti, che hanno modellato l’Italia, migliorando la vita e i diritti dei cittadini, buttate nel cestino della spazzatura.

Non mi soffermerei sui singoli, si trovano persone “perbene” in ogni schieramento, ma questo non deve essere l’unico elemento per scegliere una persona, occorre vedere quali obiettivi e quali proposte fa il suo partito di appartenenza.

La cultura non è solo leggere libri, ma capire quali contenuti trasmette, quali ideologie, quale visione del mondo e interpretazione viene trasmessa.

Spesso sento affermare: “l’ambiente non è di destra, sinistra o centro”, ma poi cerco di capire quali iniziative in tal senso fa la sinistra o la destra,  e noto enormi differenze.

Ambientalismo non è solo un bel prato di fiori, ma lavorare per il futuro, per lasciare che le ricchezze naturali continuino a essere salvaguardate dagli attacchi sul territorio.
Autostrade, strade, ponti che attraversino i territori, devastandoli, aumentando le aree edificabili e aumentando i rischi delle città, contraddistinguono diverse opzioni.

L’esperienza ormai sotto i nostri occhi,  ci dimostra che negare l’evidenza,  senza un’accorta opera di controlli e precauzioni, porta a disastri e morti.

Disconoscere (il negazionismo) che ci siano cambiamenti climatici, con conseguenze su tutti, fa parte del bagaglio di destra.

La frase “il minimo battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte del mondo”, racchiude una verità che molti tendono a rifiutare e minimizzare.

L’esigenza di cambiare modello di sviluppo attuale, basato sull’uso degli idrocarburi, non comporta solo effetti sul clima, ma sulla vita e sul destino delle persone.

Utilizzare nuove fonti di energia (eolico, solare), che troviamo a portata di mano, significa non saccheggiare territori, sottomessi alle nostre imprese multinazionali e al loro strapotere.

Non sembra che questi popoli, dal dominio di paesi esteri abbiano ricevuto vantaggi, tali da permettere ai residenti di avere una vita decente nei luoghi di nascita.

Le guerre sanguinose in queste zone sono un portato di queste scelte, le fughe delle popolazioni da bombardamenti e miserie, sono la causa delle migrazioni e l’arrivo nell’agognato eden dell’occidente.

Anche su questo si comprende il discrimine tra sinistra e destra e le politiche contro i profughi e l’accoglienza.

Se parliamo di salute, ormai è chiaro che una sanità pubblica è stata una battaglia della sinistra, portata avanti dalle lotte dei lavoratori e studenti della sinistra e dei sindacati degli anni 70-80.

Dov’era la destra allora? Dov’è adesso? Spinge alla privatizzazione delle cure, il modello Lombardia ne è la prova concreta.

Si salvi chi può, agli altri ci penserà la beneficenza degli enti?

I diritti ad avere una vecchiaia serena e una pensione decente, anche questa conquista di quelle lotte e la scuola pubblica attaccate al dogma del liberismo imperante, chi se ne è fatto portavoce in Italia ed Europa?

Questo pensiero è attecchito in una parte della vecchia sinistra, succube al pensiero imperante, ma chi prosegue nel peggiorare i diritti sul lavoro e sociali?

Francesco Martino

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