Carmelo Tripodi Commissario Cittadino U.D.C. ci parla di Siderno, delle condizioni della cittadina e dello strano “nulla” che pare la stia distruggendo
Sventurata la terra che ha bisogno di eroi ma trova soltanto quel popolo che per codardia o per indolenza, preferisce vedere ed elevare al rango di “Salvatore” certi personaggi piuttosto che agire in prima persona, tradendo irresponsabilmente chi veramente potrebbe fare fronte ai propri doveri, per cui si attarda nella speranza che qualcuno si faccia carico di un onere straordinario. Tanta gente e non solo quelli che rientrano nelle mie conoscenze mi ferma non solo per salutarmi, mi stringe la mano e mi prega di continuare ad interessarmi dei problemi che affliggono la città e di non mollare mai ed è da loro che traggo molto spesso le forze per non ritrarmi dal mio obbligo civile che sento sempre più forte ardere dentro di me.
E allora mi corre l’obbligo di dire ancora una volta che bisogna stare uniti per difendere i nostri diritti e quelli della città, magari in seguito a una manifestazione civile e non attraverso la rivolta dei somari che lavorano a tutela del far west creatosi nella nostra città, possibilmente senza dare retta a chi non sa minimamente cosa fa o cosa sta per fare e ovviamente non avendo altro, purtroppo dice. Svegliamoci; non vorrei che un giorno, quando ci saranno le condizioni naturali e non “forzose” fosse troppo tardi e a quel punto non ci rimarrà più il tempo di fare le cose che abbiamo sempre sognato per la nostra Siderno. Vederla nuovamente ai fasti di ormai tanti anni addietro. L’inerzia sconcertante della nostra amministrazione, nuoce gravemente a cittadini e città. Non mi nascondo nell’attaccare e affermerei anche che, senza ragione di smentita da parte di nessuno, continuando ad amministrare così ci manderanno in rovina senza rendersi conto che un giorno, speriamo non molto lontano, verrà ricevuta dalle generazioni future, un’eredità avvelenata, e non potrà essere data alcuna speranza se non viene, oggi, diffusa legalità giustizia e correttezza. Cittadini, quest’ Amministrazione e allo sbando, nel caos completo, tanto da distruggere con un ottimo primato anche quel meraviglioso verde che una volta era il fiore all’occhiello e manteneva il distinguo tra le cittadine della Locride, parlo proprio della “villa comunale”. Che dire; più volte, attraverso la stampa mi sono pronunciato sul modus operandi che hanno i nostri amministratori, mettendo in evidenza la miriade di problemi che vive la città. Forse, a volte, sono stato anche troppo aspro nell’esporre i problemi anche se il ruolo di opposizione che ricopro mi porterebbe a dire che lo sono stato poco, anzi anche troppo poco… ma non si può più sopportare la condizione che porta quest’amministrazione a stare lontano dai figli migliori. Siamo sicuramente un paese senza memoria ed io per questo cerco di non dimenticare ripetendomi e ripetendovi fino alla noia: quanto era bella la nostra Siderno quando si pavoneggiava anche di avere la villa più avvincente da RC a CZ; per questo e per tante altre ragioni cerco di mettere sempre in evidenza ciò che non funziona. È dovere di cittadino divulgare tutte le negatività di un’A.C. che non riesce a cogliere nulla delle lamentele dei cittadini, anche di quelli che il voto l’hanno espresso a favore e che oggi, visto come si sta amministrando, protestano, allontanandosi anche dalla politica. Quando sul palcoscenico si spengono i riflettori e le riviste patinate si coprono di polvere, spesso nella nostra testa, rimangono solo i ricordi e rimane solo la testimonianza viva dei protagonisti a raccontare i fatti, denunciando limiti e responsabilità, lacune e inadeguatezze, errori e inadempienze. Si dice che abbiamo il dovere di coltivare la memoria, soprattutto le nuove generazioni ma perché ciò avvenga è imprescindibile che si sappia come sono andati i fatti, tutti. La storia bisogna conoscerla e diffonderla, non solo per informare e fare chiarezza ma anche perché da essa ogni cittadino possa trarre esempio per non abbandonarsi allo sconforto e alla rassegnazione, perché diventi qualcos’altro: il ricordo di chi eravamo, la speranza di ciò che possiamo tornare a essere o diventare. Quella che sta vivendo la nostra città è una realtà assurda ed ingiusta, altrimenti come si spiega la passività di questa amministrazione davanti alla miriade di problemi che assillano i cittadini Sidernesi? Tirando le somme, quindi, sono molteplici gli aspetti da considerare: c’è una dimensione individuale e un’altra sociale cui si collega indissolubilmente l’aspetto politico – sociale – istituzionale, insomma, casi complessi e diversi l’uno dall’ altro, perché investono persone e storie diverse. Sicuramente, gioverebbe grandemente al paese se tutti assumessimo comportamenti morali e coscienziosi, anche nelle piccole cose, denunciando eventuali illeciti, perciò, l’ipotesi è che non ci sia affatto bisogno di augurarsi la venuta di eroi per il progresso, la prosperità e la giustizia nella società.
E non finisce qui.
Bisogna perseguire il raggiungimento di obiettivi che sono la priorità assoluta per il nostro paese e non avere la netta percezione che delle scatole vuote ci amministrano. Non esiste vento favorevole per amministratori che non sanno dove andare, brutta cosa l’arroganza quando si coniuga con l’ignoranza. Winterland, non può rappresentare la priorità assoluta del programma d’azione basato su due anni di potere, ma se tanto mi dà tanto almeno si potrebbero prevedere il ripristino con igienizzazione di piazza Portosalvo, e delle zone interessate ad ogni “Winterland” Sidernese. Lungomare, turismo, teatro, strade, pulizia città, viabilità, arredo urbano, tributi, una giusta dimensione di sviluppo programmata, per puntare alla crescita buona per il paese; ma per raggiungere il minimo degli obbiettivi occorrono soldati, non solo generali (che tra l’altro seguono il detto “armiamoci e partite”). I cittadini reclamano a voce alta la voglia di poter ritornare allo stadio, ma sicuramente gli stessi che mettono in primis lo stadio pensano anche al palazzetto dello sport, a poter passeggiare su un lungomare dignitoso, a quella miriade di servizi che non siano solo per pochi, ma per tutti, attraverso strutture idonee, con iniziative concrete e mirate non con grandi bluff come quelli fatti fino adesso. Ancora una volta vince il detto “tutto fumo e niente arrosto”, e le formule vincenti, seguendo un format nazionale della mala politica sono oramai l’amichettismo o il cognatismo, coniugazioni di termini che sono sempre esistiti e che sempre esisteranno ma che almeno si aveva il coraggio di nascondere attraverso una percentuale magari anche molto elevata di altruismo. Nella vita non conta ciò che si dice ma ciò che si fa, perché con le parole si possono alzare i palazzi, con i fatti nemmeno un mattone. Non abbiamo bisogno solo di belle parole ma di gesti che arrivano magari anche dal cuore, ma che siano comunque portatori di futuro per la popolazione, ricordando che c’è un valore che non bisogna mai perdere per nessuna ragione al mondo, che, per chi non lo sapesse, si chiama dignità. Vorrei ricordare a me stesso che bisogna vivere senza fingere e ascoltare senza giudicare, lottare sempre per i propri diritti e se si vuole andare veloce ma per raggiungere i propri obbiettivi e non quelli comuni si corre da solo se altresì si vuole andare lontano bisogna che ci si unisca perché assieme la strada e meno impervia e parecchie curve diventano più dolci nell’essere affrontate. La clessidra continua ad andare avanti e si entra nella dimensione di pienezza per una e di vuoto per l’altra, inesorabilmente, mentre la sabbia sta finendo. Quello che pensano di me non importa, tanto la strada che farò sarà sempre la stessa, la mia, perché ognuno raccoglie dal proprio orto ciò che semina. Sono convinto che i veri perdenti sono quelli che pensano di vincere ingannando gli altri, ma sono certo che né a me né ai miei concittadini succederà mai né l’uno né l’altro. Falsità, invidia e arroganza sono tre sorelle, figlie dell’ignoranza che non devono coinvolgere mai i cittadini, se ciò succede, potrebbe crollare tutto… ma non la speranza e non vorrei che come già espresso, un giorno svegliandosi ci si accorga che a causa della penalizzazione subita, non ci sia più il tempo di fare le cose che abbiamo sempre sognato, perciò, facciamole, adesso. Amici, non mi stancherò mai di ripetere gli stessi semplici concetti, perché ci credo e so che molti iniziano a credere come me.
Annotiamo: cimiteri, illuminazione, progetto smart card – siti, corte dei conti che scrive ogni due tre mesi per adeguamento bilanci assumendo misure restrittive con diminuzione e contenimento spese. Piano strategico: non ci sono iniziative rilevanti ad eccezione di qualche carnevalesca manifestazione. Programmi elettorali non rispettati. La macchina burocratica amministrativa non funziona nonostante le nuove figure dirigenziali e a carico dei cittadini va un conto salatissimo per una spesa di oltre 600 mila euro. Gradiremmo sapere se il palazzetto dello sport è utilizzabile e collaudato per le manifestazioni sportive. Campi Padel, macello, fabbricato ex Materazzi. Oltre metà del mandato senza aver prodotto risultati apprezzabili e si continua ad annotare su un foglio oramai ingiallito; in circa tre anni di amministrazione nessun segno di sviluppo si intravede all’orizzonte finora, né si annuncia possibile, fino a fine legislatura; nessun settore della nostra economia è in ripresa, tutte le attività si dibattono in una crisi disperata, anzi, molti chiudono. Fino a quando si eleggeranno amministratori sperando nel meglio e non puntando al meglio ci esporremo sempre al peggio, tant’è che qualche importante amministratore, viste le proteste ultime da parte dei sidernesi per la puzza nauseabonda emanata dal T.M.B. in ogni angolo della città è dovuto intervenire, notizia di questi ultimi giorni, scrivendo anche contro la stessa forza politica di appartenenza all’ingegnere Gualtieri, intimandogli di provvedere a risolvere il problema nell’immediatezza e definitivamente, perché i danni prodotti alla popolazione sono ormai incalcolabili. L’ Amministrazione che non conosce la bellezza della sua terra non è quella dove l’arte non è mai nata ma quella che piena di capolavori non sa né amarli né amministrarli. Dio ci ha creato liberi non marionette. Valorizziamo la città impegnandoci per un futuro diverso. Un settore che mostra una propensione alla vivacità e che ci potrebbe far rivedere l’alba di un nuovo giorno è il Turismo di cui parlerò ampiamente in un articolo a parte.