Carmelo Tripodi Commissario Cittadino U.D.C. si lancia in un aspra critica contro l’amministrazione comunale che, a quanto pare, non sta adempiendo agli obblighi e alle necessità della cittadina di Siderno
Abbiamo toccato il fondo. Le continue lamentele da parte di una che oramai si può definire
maggioranza, (o quasi totalità) di cittadini, i continui messaggi inviati attraverso i miei articoli ma non solo, i ripetuti avvisi che giungono da più parti, quelle sane della cittadinanza Sidernese, non ottengono alcun riscontro se non quello dell’indifferenza; forse per una barriera invisibile o per un muro di gomma o più semplicemente perché non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Quello che sta facendo quest’Amministrazione è inaudito, protagonista scomodo di una commedia del verismo pirandelliano più che mai attuale in questo tragico momento storico della città (che però oramai nostro malgrado si protrae da troppi lustri). Un’amministrazione, consapevole delle necessità della cittadina e della cittadinanza ma non desiderosa, quant’altri mai, di porsi subito al lavoro per affrontare i gravi problemi che ha di fronte ma che soprattutto la popolazione deve
affrontare attraverso giochi di prestigio o affidandosi a qualche richiesta di miracolo supremo. Non si possono dispensare compresse di saggezza (per non volerle definire supposte, se non altro per il senso del pudico che ancora mi rimane) se non si è saggi e competenti. La fantasia è come la marmellata, bisogna solo spalmarla su una fetta di pane. Ma visti quali sono i problemi di cui si dibatte nel paese e visto che risulta essere lapalissiano che sono in gioco le sorti della nostra città, ancora una volta e con forza ripeto che dipende da noi, cittadini, ciò che sarà il domani della nostra bella Siderno; non si può sempre rimanere nello stato vegetativo in cui versiamo ma dovremmo cercare o sforzarci di recuperare la capacità di comunicare, capire, per svolgere le funzioni minime di sussistenza in maniera indipendente. Oppure preferiamo ancora una volta rimanere pecore e
aspettare di essere sbranati dai lupi. La legge deve essere uguale per tutti senza figli, figliastri e figli privilegiati, Dio ci ha creato liberi e non marionette. Ciò che si sta verificando a Siderno sinceramente continua a provocarmi una notevole amarezza ed inquietudine. Bisogna lottare per eliminare tutte le ingiustizie che noi cittadini stiamo soffrendo e subendo a livello sociale e/o fiscale aggravando sempre più le dolorose condizioni di povertà del momento attuale e non limitarsi ad incrementare i balzelli per chi le tasse le paga già. Deve essere intrapreso, inevitabilmente, un cambiamento, allargando il numero dei contributori, creando ricchezza, riconoscendo il merito dei volenterosi e anche le responsabilità dei pigri e di chi pretende di vivere sulle spalle degli altri, soprattutto, facendo in modo che tutti paghino il ragionevole dovuto. Quali sono gli obbiettivi raggiunti ad oggi dall’Amministrazione da quando si è insediata? Con politiche assurde, ha prodotto “ottimi” risultati: il tasso di inquinamento si innalza sempre più, il traffico impazzisce, l’immondizia invade le strade che sono oramai un colabrodo, le piazze si stanno
trasformando in spazi per single privilegiati non dimenticando che viceversa sono riusciti, (per promesse elettorali)? a implementare il numero dei funzionari ben retribuiti, che rimangono indifferenti davanti ai problemi dei cittadini, con gli uffici comunali che operano con orari pazzeschi e i poveri dipendenti comunali che invece di poter essere vicini ai cittadini, impazziscono per poter risolvere i problemi amministrativi o tecnici di quest’ultimi che puntualmente e quotidianamente si trovano costretti a rivolgersi a qualche santo che li aiuti come detto o, ancora peggio, famiglie che stanchi di vivere nelle condizioni attuali si trasferiscono in altre realtà. Servono brillanti idee, nuove e non strade sempre più caratterizzate da divieti, proibizioni, limitazioni alla nostra libertà e vincoli
da rispettare in nome di un urbanesimo più ecologico, socialmente giusti e sostenibile. La natura, il verde, non vanno cementificate, come si sta facendo nella villa comunale con la geniale idea di stroncare ai sidernesi, il piacere di potersi godere, come giusto, il verde in villa, ex fiore all’occhiello di questa città. Si, questa sconsolante realtà che vive oggi la città, non ha reso possibile un antico sogno, una caratteristica della società sidernese è stata e deve continuare ad essere, la tensione sempre ferma e costante verso la creazione di un luogo aperto all’esaltazione della libertà dell’uomo e della sua dignità in tutti i suoi aspetti di ordine umani, sociali e spirituali, ricordando a chi non ha memoria storica che in questa direzione fin dalle origini di Siderno, si sono cimentati e con notevole successo, molti studiosi locali, dal canonico Macry al dott. Prati, al Sacerdote Scozzafave e via via, da Gigi Malafarina a Giuseppe Errigo o Luigi Vento. Intanto, i problemi più
macroscopici non vengono mai trattati da questa Amministrazione e quindi mai risolti, come: casa della salute, scuola, verde pubblico, lungomare, strade, stadio, palazzetto dello sport, teatro, polifunzionale, piscina, viabilità, arredo urbano, inquinamento, ambiente, funzionamento uffici e quant’altro, limitandosi sempre ad apparire e non ad essere, dando vita a feste, festini e festicciole per accontentare sempre i soliti amici senza preoccuparsi delle necessità dei cittadini che pagano tutte le tasse. Una citazione a parte la meritano i cimiteri; capisco che ridare dignità ai cimiteri corrisponde al programma elettorale di altre compagini politiche, però anche per una questione di rispetto verso i nostri defunti, occorrerebbe dare seguito al fantomatico progetto redatto dagli uffici tecnici comunali anche con propri fondi e di questo nei corridoi che contano se ne parla ormai da un anno e mezzo. Chi vivrà vedrà. Altro punto su cui voglio dare un accenno è quello legato all’illuminazione: progetto smart city, illuminazione pubblica che doveva garantire la
sostituzione di lampade, cabine e impianto tutto a costo zero, anche qui nessuna novità o, se ve ne sono, non ci è dato a sapere. Tante parole e pochi fatti. Sin dall’antica Grecia la predisposizione all’accoglienza di un territorio, di una città o di una località turistica (e si vocifera che noi abbiamo “preso” la parte migliore di quell’era) o almeno il senso di ospitalità passava attraverso ciò che la Politica poteva e doveva “offrire”. L’amministrazione pubblica deve assicurare la pulizia e la manutenzione delle strade e degli spazi verdi, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, l’accessibilità e la tutela del patrimonio storico e artistico, l’efficienza del sistema di trasporto pubblico. Hanno poco significato bandiere blu o altri colori, se non ci sono servizi e strutture. In questo momento un unico colore di bandiera mi sovviene e sarebbe un unico e grande gesto per tutti, issare bandiera
bianca. Si ricorda che siamo alle porte dell’estate ed ancora non abbiamo un piano spiaggia
adeguato alle esigenze e verso le quali vengono sempre ricercate soluzioni tamponi e questo, consentitemi, è molto grave per una cittadina che dovrebbe vivere di turismo dieci mesi l’anno e che detiene la bandiera blu (non ha senso citare il come mai). Cittadini, siamo a metà mandato e non si ha ancora l’esatta percezione del disastro in cui versa la città. La cornice di questo desolante spettacolo, richiama la nostra attenzione alle numerose strade cittadine e non, che come si può facilmente arguire dal loro aspetto rurale, costringono i cittadini ad andare spesso dal meccanico, fermo restando le poche strade messe di recente in manutenzione, sicuramente perché riguardano
cittadini di serie “A”. Orbene, cittadini, sono sicuro che noi tutti non vogliamo con questo, porre sotto accusa alcuno ma, esigiamo invece, visto che paghiamo le tasse, che chi detiene la responsabilità tecnica ed amministrativa in città, provveda nell’immediatezza a porre giusti rimedi e quindi rendere più vivibile Siderno, senza promesse come quelle fatte in campagna elettorale ma con i fatti, altrimenti, la proposta è scendere in campo con una manifestazione di massa e giocarci la nostra partita. Io sono sempre pronto e lancio proposta e sfida. Voi?