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lunedì, Novembre 25, 2024
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Siderno: IMU e vecchi merletti

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del Circolo  “Tradizione e innovazione” di Siderno per quanto riguarda l’aliquota IMU del nostro Comune.

Egregio Direttore,

almeno dal 2013 l’aliquota IMU del nostro Comune è quella massima del 10,60 per 1000. Secondo previsione normativa, infatti, durante il periodo del dissesto finanziario (20013 – 2020) l’aliquota imponibile doveva essere quella. Già nel 2021 avrebbe potuto essere diminuita ma i Commissari prefettizi non l’hanno, si crede, minimamente valutato. E nel 2022?

Nel 2022, direte, c’è la nuova Amministrazione, sicuramente l’aliquota sarà stata ridotta. “Manco per niente”, l’aliquota è rimasta invariata anche quest’anno. Ma avrebbe potuto essere ridotta? Per rispondere occorre “dare un po’ i numeri”. Nel 2021 l’incasso reale IMU è stato di due milioni di euro, leggermente inferiore ai circa due milioni e mezzo di incasso degli anni precedenti. Nel 2022 l’Amministrazione mette a bilancio l’importo previsto come incasso, udite, udite di quattro milioni di euro. Qui le cose sono due o l’amministrazione intende spremere come limoni i cittadini oppure il dato è fortemente sovrastimato. Sono impazziti al Comune, penserete. Ebbene no, secondo la loro previsione l’incasso presunto è giustificato dal fatto che i dati ministeriali, ottenuti incrociando i dati della popolazione con i fabbricati esistenti, dicono che si potrebbe arrivare ad un incasso di sette milioni di euro. I quattro milioni di euro previsti sono quindi ritenuti dall’amministrazione un dato plausibile.

Plausibile ma non realistico se si tiene conto dell’andamento degli incassi degli ultimi anni.

Ma la domanda principale che bisognerebbe rivolgere ai nostri amministratori è perché si è pensato di mantenere l’aliquota massima del 10,60, che porterà quasi certamente a non incrementare in alcun modo gli incassi rispetto agli scorsi anni (medesima aliquota), quando la si sarebbe potuta diminuire anche di un solo punto percentuale e cioè portarla al 9,60 per mille? La riduzione, minima, non inciderebbe più di tanto sul bilancio di previsione perché in tal caso il gettito stimato sarebbe di oltre tre milioni e mezzo, sempre maggiore al gettito reale di circa due milioni e mezzo riscosso costantemente negli anni passati.

A questo punto dopo “aver dato i numeri” spieghiamo la conclusione del ragionamento: la riduzione dell’aliquota sarebbe una boccata d’ossigeno per i commercianti e per il mercato immobiliare, entrambi in forte sofferenza, e potrebbe costituire un volano di rilancio dell’economia. Senza contare che costituirebbe “il LA” ad una politica di maggiore equità fiscale.

Come mai questo ragionamento non è stato affrontato dal valente (non ironico) assessore al bilancio? La risposta, maliziosa che si può dare è che il mantenere l’aliquota massima con previsione di un gettito irreale prelude a nuove difficoltà finanziarie che a breve si vedranno, oggi a noi “esterni” sconosciute.

Certo non è un bel “incipit” per un’amministrazione targata PD che afferma di essere vicina ai cittadini. Oppure i vecchi merletti sono in realtà una rete a maglie strette che la vincola in maniera irreparabile?

Fratelli d’Italia

Circolo  “Tradizione e innovazione” Siderno

 

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