Conclusa ieri sera la novena oggi la Comunità dei fedeli si ritrova ai piedi della Madre di Dio e Madre Nostra “Nonostante le restrizioni legate al Covid 19 che però possono rivelarsi un’opportunità” – dice il parroco don Bruno Cirillo
È il giorno della Natività di Maria e la Chiesa cattolica La celebra con rito solenne come si conviene alla Madre di Dio e Madre Nostra, una solennità che, purtroppo, è sminuita dalla situazione emergenziale legata al Covid 19, come sarà anche a Siderno, proprio quest’oggi, con la festa di Maria Santissima di Portosalvo ancorché, come ha asserito il parroco, don Bruno Cirillo “non è una situazione ideale, ma anche in questo caso le restrizioni possono rivelarsi una opportunità” – così il sacerdote originario di Fabrizia nel messaggio indirizzato ai fedeli.
Non c’è alcun dubbio che si possano trarre degli eventuali vantaggi da una siffatta situazione negativa, iniziata già lo scorso anno e che nel tempo ha dato una sua, precisa identità, come ad esempio l’essere stati “Chiesa” vivendo maggiormente il luogo dove abitualmente si celebra l’Eucarestia, in special modo con i canti e le preghiere, su tutti quelli legati alla tradizione religiosa e dialettale sidernese, sciorinata durante la novena, fino a ieri sera, e particolarmente con la declamata preghiera per i naviganti.
Oggi, già a partire dalle ore 6 ci sarà la celebrazione della santa messa, praticamente ogni ora e fino alle ore 11; nel pomeriggio, alle ore 18, in piazza Portosalvo avrà luogo la traslazione del venerato simulacro ligneo raffigurante Maria Santissima di Portosalvo e recita del Santo Rosario, cui seguirà la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo della diocesi di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva e concelebrata dal Clero sidernese, con la partecipazione della Commissione straordinaria che, insieme alle altre Autorità civili e militari ed alle Associazioni cittadine, presenterà il cero votivo offerto dalla Città di Siderno alla Sua Augusta Patrona.
In particolare a Lei si chiederà che “L’Eucarestia ci renda comunità cristiana in cui la fede e la carità si manifestano in relazioni di accoglienza reciproca– conclude don Bruno rivolgendosi ai fedeli – di dialogo, di collaborazione concreta e di perdono, da chiedere e da donare”.
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