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Siderno Alberghiero: insalata di tarantella e morra al profumo di legalità

La scuola ed il leggero confine tra ciò che è cultura e istruzione e ciò che è distruzione.

Da un mese, oltre a lavorare dalle 9 alle 21, il giorno, di sera sto scrivendo un libro a cui dedico 2, 3 ore al giorno, prima di andare a letto. Ieri, ho scritto un capitolo che mi ha appassionato molto per cui sono rimasto a scrivere fino alle 3 di notte. Bene si, io sono un uomo fortunato, perché mio padre è stato uno dei politici illuminati che hanno costruito la Siderno del dopoguerra, strade large, un bellissimo lungomare un grande campo sportivo, l’ospedale, le scuole e tanto altro, finanche una zona residenziale, dove molti di loro poi hanno realizzato la propria abitazione. Appunto anche mio padre come Iannopollo, Gargano, Brugnano e altri.

Non mi ricordavo, però, che comunque alle 7,30 c’è una sveglia a cui non puoi resistere, che è la sveglia della tarantella. Così Anche questa mattina, dopo aver lavorato fino alle 3 di notte ieri sera alle ore 7,30 sono comparse le prime avvisaglie di una musica che da lontano si avvicinava al mio letto, sempre più minacciosa. Dopo 10 minuti, mi sono ritrovo sotto la mia stanza da letto circa una cinquantina di ragazzi, 3 che suonavano il tamburello e 3 la fisarmonica, una vera banda musicale. La vera tarantella Calabrese, quella che fa ballare tutti, che tutti amiamo. Passata la bufera, io mi alzo e faccio colazione, mio malgrado, e mi sistemo per riprendere una giornata di lavoro, esco e salendo, in direzione istituto alberghiero “Dea Persefone”, noto questi ragazzi che naturalmente non sono entrati a scuola e che dopo aver sostato davanti la stessa, tornano indietro e si dirigono alla conquista di Siderno. Noto, ma non è la prima volta, che questo gruppo di ragazzi si accompagna ad altri ragazzi che nel mentre o nelle pause praticano l’antico gioco della “morra”.

Non sono contrario alla tarantella, perché la amo e la ritengo la nostra musica identitaria e nemmeno alla morra. So, perché non sono stupido che la malavita ha cercato di impossessarsi di queste due tradizioni popolari, perché in questo modo pensa di governare il popolo. So che c’è un diverso utilizzo delle due attività, c’è la tarantella di Mimmo Cavallaro, figlia di amore e passione per la terra, il dialetto e le tradizioni di un popolo antico e c’è la tarantella della ‘ndrangheta, fatta di riti di affiliazione e messaggi fuorvianti per i giovani oltre alle solite poesie dal carcere. C’è un gioco della morra, civile e c’è il gioco della Morra della ‘ndrangheta fatto di sopraffazione e prepotenza. In questi ragazzi ho visto le seconde. Ho visto il tentativo di scimmiottare qualcuno che nei propri paesi domina anche la cultura con questi strumenti.

Penso agli altri studenti dell’alberghiero e penso a tutte le persone che sono state invitate a quella scuola per delle parate di legalità. Veramente sono stufo di queste lezioni di facciata, questi personaggi che tentano di fare carriera politica spacciando legalità a basso costo, donando a tutti medaglie che poi nel loro retro hanno l’effige di questi studenti abbandonati. Basta per favore, lo chiedo alla dirigente che da anni combatte queste battaglie nelle tante scuole dove è stata.

Ultima visita in ordine di tempo quella del sottosegretario all’Agricoltura-Sovranità alimentare e politiche agricole, “Luigi D’Eramo presso la sede sidernese dell’Istituto Alberghiero “Dea Persefone” di Locri. È stata la dirigente scolastica Maria Rosaria Russo ad invitare ufficialmente l’autorevole esponente politico per far conoscere la realtà di una Scuola che ha una storia consolidata, e non solo sul territorio della Locride”. Così recitava il comunicato.

Basta. Non si possono vedere pranzi, sfilate, premi e coccarde di legalità date in un contesto dove oltre la scuola c’è dell’altro.

Roderigo de Castiglia

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