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venerdì, Novembre 22, 2024
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Serve più politica

L’estate riporta vecchi e nuovi problemi in cui versa il nostro territorio. C’è bisogno di più politica: l’impegno civico, la passione e le idee che provengono da più parti e che ci permettono di poter gioire orgogliosamente delle tante nostre eccellenze sono insegnamenti.

Giuseppe Serranò

Ritorna l’estate e, oltre le meravigliose giornate di mare, ci (ri)porta vecchi e nuovi problemi.

Emergono le profonde difficoltà in cui versa il nostro territorio, o meglio si evidenziano e si denunciano con forza le situazioni di precarietà e depressione.

Si spera sempre che qualcuno intervenga e intanto si scalpita per non far cadere nel dimenticatoio le emergenze che affliggono le comunità.

Una di queste è senz’altro quella legata alla viabilità. L’attuale condizione delle arterie strategiche di grande comunicazione e quelle di collegamento mare – monti sembra non interessi nessuno

Nelle scorse settimane è emersa la questione della chiusura della galleria della Limina. I lavori di manutenzione necessari, che inibiranno l’uso con conseguente chiusura della Ionio-Tirreno dovevano essere già iniziati. Grazie all’intervento della politica sono stati rinviati per garantire la viabilità durante il periodo estivo e saranno avviati sembrerebbe nel mese di dicembre, da quello che dice il Governatore Occhiuto. Il provvedimento è stato necessario per venire incontro alle esigenze del territorio e per non creare disagi al traffico durante l’esodo estivo ma il disservizio per residenti e pendolari è solamente rinviato di qualche mese e addirittura prolungato per quasi due anni.

È degli ultimi giorni la vibrata protesta del Sindaco di Platì per le condizioni di arretratezza infrastrutturale del territorio. La Strada Provinciale SP2 di collegamento con la piana – una delle arterie più antica della provincia che doveva essere ammodernata fin dal 1970 (sic!!!) – di fatto, impraticabile e chiusa al traffico con un’ordinanza, impedisce qualsiasi scambio commerciale con l’area tirrenica.

Neppure se parla più della Bovalino/Bagnara e del traforo dello Zillastro se non in qualche convegno pre-elettorale o negli sfoghi di qualche amministratore locale.

Senza piagnistei, dobbiamo ammettere che non siamo riusciti, la politica non è riuscita, ad essere all’altezza del compito. La Locride, almeno per il momento ha fallito nella modernizzazione rimanendo sempre un passo indietro.

Non si comprende se vi sia la volontà di procrastinare questa eterna “sospensione” oppure tutto è il frutto della incapacità di voltare pagina, ripartire e lanciare nuove sfide

Eppure vi sono tante realtà isolate, che mettono in campo tutta la loro energia.

La Locride possiede ricchezze rare e preziose: il paesaggio, le bellezze artistiche e la cultura, borghi e patrimonio enogastronomico spesso neppure censiti e quindi sconosciuti ai più.

Cosa serve per la Locride? poche ma significative infrastrutture e l’impegno a mantenere quel patto tra generazioni su cui si deve fondare un progetto di comunità.

C’è bisogno di più politica.

L’impegno civico, la passione e le idee che provengono da più parti e che ci permettono di poter gioire orgogliosamente delle tante nostre eccellenze sono insegnamenti.

Per questo la politica deve accompagnare questo processo riavvicinandosi ai bisogni della comunità; deve restituire vitalità alla società perché ognuno di noi porta con sé il seme di un nuovo possibile cambiamento.

 

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