Abbiamo chiesto al Segretario Generale Cisl, Luigi Sbarra, di scrivere un suo pensiero di buon augurio per il loro anno rivolto ai nostri lettori.
Il nuovo anno si apre con molte incognite, in un clima sospeso tra tanti rischi e altrettante opportunità. Ma una certezza c’è: tanto, se non tutto, dipenderà dal modo in cui il Paese affronterà nei prossimi mesi le enormi sfide sanitarie, economiche, sociali che ha di fronte. Sfide storiche, epocali, che invocano una forte unità d’intenti e di azione tra istituzioni, forze politiche e rappresentanze sociali, sindacato in testa. Questo spirito partecipativo deve essere il binario su cui far avanzare riforme e investimenti capaci di rimettere in asse le grandi questioni nazionali, a partire dalla campagna vaccinale, che va spinta in profondità, considerando l’opportunità di mettere in campo una legge per introdurre l’obbligo alle somministrazioni per tutti, come previsto dall’articolo 32 della Costituzione.
Dire di sì al vaccino vuol dire proteggere se stessi e chi si ama, ma anche porre le condizioni di una ripartenza che non è solo crescita del Pil nazionale. Come insegna la poesia dei polli di Trilussa, il progresso si misura soprattutto nella buona distribuzione di risorse e opportunità. E, dunque, puntando sulla convergenza sociale e territoriale, creando nuove opportunità di inclusione per giovani e donne, rilanciando occupazione di qualità, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, nuovi strumenti di promozione e protezione sociale, sostegno alla non autosufficienza e servizi adeguati. A Cuneo come a Reggio Calabria.
Dopo l’approvazione di una Manovra notevolmente migliorata dal dialogo sociale, c’è una nuova agenda sociale da scrivere insieme. Una road map condivisa per unire un’Italia ancora diseguale, e cogliere anche nelle aree deboli del meridione, le enormi sfide delle transizioni digitali, energetiche, industriali. Trasformazioni che devono essere orientate dalla bussola della sostenibilità sociale. Per farlo, e superare in positivo la peggiore crisi del dopoguerra, bisogna costruire le condizioni di un’intesa concertata su lavoro, sviluppo, coesione.
La Cisl ha indicato con chiarezza i contenuti di questo Accordo il 18 dicembre, nella manifestazione di Piazza Santi Apostoli a Roma “La responsabilità in piazza”. Bisogna dare velocità e concretezza alla riforma fiscale e previdenziale, con nuove regole che realizzino un patto intergenerazionale e mettano in priorità i bisogni delle fasce più fragili. Va contrastata l’inflazione e avviata una nuova politica dei redditi per rilanciare salari e pensioni. Occorre operare scelte innovative sulle politiche attive e far partire il più grande investimento di sempre nella formazione, a cominciare dalla scuola e dalle lavoratrici e i lavoratori che la fanno vivere ogni giorno.
Tutte le criticità nazionali, nessuna esclusa, si presentano con maggiore intensità nel nostro Sud. Per questo il 2022 dovrà essere l’anno della svolta sulla crescita industriale e sociale del Mezzogiorno, sulle sue infrastrutture materiali e immateriali, sulla sua capacità di esprimere quella forza propulsiva inespressa, ma fondamentale per far ripartire il Paese. Sarà determinante, per questo, verificare il rispetto “al centesimo” del vincolo che destina almeno il 40 per cento delle risorse del PNRR alle aree deboli del mezzogiorno.
Anche per tale ragione è indispensabile implementare già dalle prossime settimane una governance concertata degli investimenti e dei progetti del Piano di Ripresa e Resilienza tanto nella dimensione nazionale quanto in quella regionale e locale. Il sindacato deve essere dentro i processi di decisione e controllo per monitorare l’andamento e la qualità della spesa, stabilire forti condizionalità occupazionali, specialmente per giovani e donne, accelerare gli investimenti, ancorare gli interventi a principi di trasparenza e legalità. Va in questa direzione l’accordo firmato, prima di Natale, tra Governo e Sindacato sul partenariato economico e sociale e per l’attuazione partecipata del Pnrr.
È a partire da questo orizzonte che, oggi più che mai, è necessario costruire un nuovo e moderno patto sociale, con affidamenti sociali solidi che diano profondità alle innovazioni oltre le contingenze politiche. Occorre un clima di cooperazione su obiettivi strategici comuni per cogliere risultati positivi e duraturi. La via di un New Deal che rinnovi le basi del nostro modello di sviluppo e ridia speranza al futuro mettendo in priorità la dignità e la centralità della persona, la qualità e stabilità del lavoro, tutto ciò è necessario per il sistema paese ma altrettanto urgente ed indifferibile per il Sud e la Calabri.
Luigi Sbarra
Segretario Generale Cisl