Nel suo nuovo romanzo, “Il custode delle parole”, uscito nei mesi scorsi per Feltrinelli e già ristampato e pubblicato in tascabile dall’editore, visto il grande successo, Criaco racconta una storia contemporanea, in cui l’identità passa attraverso parole antiche, da recuperare e appunto “custodire”.
“Egò Agapào-Linguaggi narrativi”: l’importanza delle radici linguistiche come cifra identitaria di un popolo e le nuove frontiere del romanzo. Muove da questo tema centrale il dialogo con lo scrittore Gioacchino Criaco su radici magno-greche, eredità linguistica moderna e il valore delle parole, nell’incontro culturale, promosso e organizzato dall’amministrazione comunale in collaborazione con il blog collettivo “Apostrofi a Sud”, che si terrà venerdì 6 gennaio, ore 17.30, nelle sale di Palazzo Speziali-Carbone a Sant’Ilario centro.
Nel suo nuovo romanzo, “Il custode delle parole”, uscito nei mesi scorsi per Feltrinelli e già ristampato e pubblicato in tascabile dall’editore, visto il grande successo, Criaco racconta una storia contemporanea, in cui l’identità passa attraverso parole antiche, da recuperare e appunto “custodire”.
Sul tema, dopo l’introduzione del sindaco Giuseppe Monteleone, interverrà il professore Salvino Nucera, scrittore e poeta, profondo conoscitore della minoranza linguistica dell’area grecanica.
Si parlerà quindi di lingua e narrazione, di come l’idioma divenga poi linguaggio espressivo narrativo, sia attraverso i libri che attraverso la rappresentazione scenica, di cui si darà saggio con la performance teatrale dell’attore Giuseppe Sgambellone, diretto dal regista Bernardo Migliaccio Spina, che porterà il pubblico dentro le pagine più intense del romanzo. Conduce la giornalista Maria Teresa D’Agostino.