I sindaci dei paesi San Luca, Platì e Africo chiedono al Presidente Occhiuto maggiori strumenti secondo le loro possibilità comunali per: svelare la bellezza territoriale, creare lavoro ed educazione scolastica e creare legalità.
Il sud della Calabria è un sud di arretratezza delle aree interne, di disgregazione del tessuto sociale e di fatica relazionale, di disoccupazione e precarietà lavorativa, di debolezza e di dequalificazione della rete scolastica e di criminalità mafiosa.
I sindaci dei comuni di San Luca, Platì e Africo riunitisi presso il palazzo comunale di quest’ultimo comune assieme a don Ennio Stamile, responsabile regionale dell’associazione Libera e di altre associazioni, vogliono reagire e rispondere a questa diffusa sofferenza sociale ed hanno impegnato le proprie amministrazioni in un lavoro di preparazione delle schede CIS- Calabria. Le schede riguardano i singoli comuni, perché non è stato possibile predisporre i vari interventi in rete per mancanza di tempo e di risorse tecniche adeguate. Però nell’incontro di oggi tali schede sono state discusse ed approfondite con l’intento di individuare comuni denominatori, nella volontà di trovare, ognuno per il proprio comune e tutti per l’intero territorio, occasioni di sviluppo sociale e culturale e soprattutto di lavoro a partire da giovani e donne.
Le strade, la ristrutturazione di singole opere o di porzioni di borghi, la sistemazione di luoghi di interesse culturale e turistico e comunque di tutti i progetti possono rappresentare occasione di creazione d’imprese e stimolo per i giovani di restare e cambiare. Si auspica che le eventuali carenze tecniche delle schede possano essere integrate e colmate con l’aiuto e l’accompagnamento dei tecnici della regione e di altre Agenzie ( per esempio quella per La Coesione Territoriale del Ministero del Sud). E su questo si chiede un incontro al Presidente della Regione Occhiuto, cui questa nota viene indirizzata, in quanto i piccoli comuni spesso non sono attrezzati con uffici ed organici adeguati a formulare progetti e tali carenze potrebbero rappresentare un ulteriore svantaggio.I comuni ritengono necessario avere accanto tutte le istituzioni e vogliono credere in una speranza di sviluppo. Perciò in primo luogo legalità. Uno Stato presente riceve dai cittadini una risposta di adesione alla legalità e di rispetto delle regole civili e democratiche, Non si può tentare di risolvere i problemi e le aspettative dei giovani trascurando la scuola, cioè la principale agenzia educativa che può essere porta d’ingresso al mondo del lavoro, anche in una prospettiva di battere le mafie con strumenti di cultura e di conversione. Questa parte non è argomento delle schede CIS – Calabria, ma riteniamo doveroso segnalare la necessità di superare l’attuale stato di degrado didattico e organizzativo di molti istituti scolastici cui afferiscono gli studenti dei nostri comuni, soprattutto degli istituti superiori e di quelli professionali. Necessitano studi duri e severi, monitorati ed accompagnati dalle superiori autorità. A questo può essere aggiunto e ripreso l’esperimento di partenariato con altre scuole del centro e nord Italia perché i ragazzi vivano esperienze da cui trarre incoraggiamento a cambiare, perché cambiare si può.
Sviluppo economico e culturale, quindi, nella legalità: su questo ci s’impegna e si chiede impegno e sostegno.
I sindaci:
Domenico Modaffari, sindaco di Africo
Bruno Bartolo, sindaco di San Luca
Rosario Sergi, sindaco di Platì