Riportiamo le notizie raccolte in merito alla richiesta del prefetto di Reggio Calabria che aveva chiesto al Tribunale di Locri che venisse dichiarata la decadenza del sindaco Sergi, mentre per il tribunale le ipotesi di incandidabilità sopravvenuta in corso di mandato possono derivare soltanto da sentenze penali definitive, mentre Sergi non ha mai riportato alcuna condanna.
Il sindaco di Platì, Rosario Sergi, può rimanere in carica fino al termine del mandato, accogliendo le tesi sostenute dagli avvocati Giuseppe Pitaro e Gaetano Liperoti, lo ha stabilito il Tribunale di Locri, in composizione collegiale, con ordinanza pubblicata il 15 giugno 2023. A rivolgersi al Tribunale è stato il Prefetto di Reggio Calabria, che aveva chiesto che venisse dichiarata la decadenza del sindaco Sergi per effetto di una dichiarazione di incandidabilità dello stesso, legata al precedente scioglimento per mafia del comune di Platì, giunta mentre lo stesso Sergi era stato nuovamente eletto sindaco. Secondo il Collegio del Tribunale di Locri (Andrea Amadei presidente, Lilia Marra giudice, Laura Palermo giudice relatore), le ipotesi di incandidabilità sopravvenuta in corso di mandato possono derivare soltanto da sentenze penali definitive, mentre Sergi non ha mai riportato alcuna condanna. E dunque, non è lecito interpretare la Legge Severino “in modo tale da ammettere che, per mezzo di essa, possa essere introdotta un’ulteriore ipotesi di incandidabilità sopravvenuta” perché “se così si opinasse, infatti, si dovrebbe ritenere viziato il da eccesso di delega il decreto legislativo n. 235/2012 per le motivazioni meglio indicate nella comparsa di costituzione del Sergi”.