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venerdì, Novembre 22, 2024
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Romeo: Il sonno della ragione genera mostri

Ci scrive Oreste Romeo, avvocato reggino, apprezzato non solo nella sua città. Naturalmente di destra, spesso riesce a trovare il nodo di questioni legate al meridione con una vena di sarcasmo che sembra abbia appreso dal maestro Crupi

di Oreste Romeo*

Ossessiva e volutamente lacunosa, demagogica e fasulla, prosegue la narrazione della Sinistra: dopo avere realizzato le basi dell’autonomia differenziata nel 2001 modificando il titolo V della Costituzione, oggi si erge a velleitaria paladina del Meridione d’Italia dopo averlo storicamente marginalizzato e sistematicamente liquidato come corpo criminale, utile soltanto in funzione di serbatoio elettorale, secondo una lucida e perversa pianificazione mirata a cinicamente sfruttarne lo stato di bisogno.
La Sinistra propone la parossistica suggestione della spaccatura dell’Italia, però tace ipocritamente sulle clausole di salvaguardia legislative che scongiurano quanto viene strumentalmente paventato.
Nessun cenno ai limiti fissati nella legge approvata nel giugno scorso a presidio effettivo dei diritti fondamentali ed irrinunciabili dei cittadini.
Eppure si è significativamente cambiato registro nella distribuzione delle risorse statali: messo definitivamente da parte il criterio della “spesa storica” che nei decenni ha moltiplicato a dismisura la differenza tra il Nord ed il Sud, il nuovo parametro legislativo adesso contempla “costi e fabbisogni standard” per le materie riguardanti i diritti civili e sociali, al fine di garantirli in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale.
Nella interessata vulgata della Sinistra e del suo pittoresco carrozzone mediatico, viene scientificamente omessa la impossibilità, sancita normativamente a giugno, di fissare i livelli essenziali di prestazione prima della determinazione dei costi e dei fabbisogni standard, così come si tace del fatto che lo Stato dovrà assicurare ai LEP in via preventiva la copertura finanziaria con i cosiddetti decreti attuativi.
Infatti, in chiave solidaristica, è previsto a chiare lettere nel testo approvato dal Parlamento che nessuna intesa potrà pregiudicare l’entità delle risorse da destinare alle regioni che non si avvarranno dell’autonomia differenziata, regioni, queste, per le quali risultano perfino previste misure perequative ad hoc, ivi comprese quelle di tipo infrastrutturale, per azzerare i divari territoriali ora esistenti grazie anche alla Sinistra.
Insomma, la Sinistra e quanti si nutrono nella mangiatoia del “politicamente corretto” sono costretti ad ignorare l’avvenuto riassetto dei poteri sul piano territoriale, sí come disegnato dal Legislatore dell’anno corrente in armonia con i principi di sussidiarietà e solidarietà ed all’interno di una più ampia cornice di coesione nazionale.
E allora, perché tutto questo la Sinistra non lo dice ai cittadini e si abbandona al populismo demagogico?
L’autonomia differenziata, peraltro già richiesta da varie amministrazioni di Sinistra, in realtà è un mero pretesto grazie al quale assicurare un simulacro di collante “politico” ad una opposizione lacerata, litigiosa e in grado di condividere il solo obiettivo di ribaltare un governo liberamente eletto da due anni a seguito di legittime elezioni.
Non a caso, di recente, il Ministero della Salute ha certificato l’ultimo posto alla Sanità della Calabria per prevenzione ed assistenza, e nessuno a Sinistra spiega o tenta di fare comprendere ai Calabresi quale possa essere stato il destino delle ingenti risorse destinate a quel nevralgico comparto.
A questo punto è chiaro che la narrazione strumentale ed inaffidabile che si sta facendo della legge sull’autonomia differenziata, non è solo una sorta di smacchiatore che consente alla Sinistra di archiviare la gigantesca questione morale che interessa i suoi amministratori locali sparsi su tutto il territorio nazionale, ma è, soprattutto, il perverso prodotto del silenzio della ragione che genera i mostri.
E desta solo orrore, mostruosa come essa realmente è, la pretesa dei carnefici di trasformarsi in improbabili difensori del Meridione d’Italia.
Quasi che non fossero ormai soverchi i decenni vissuti dal Sud in ostaggio dei privilegi di politicanti ottusi e di famelici burocrati di riferimento!

*avvocato

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