Nell’ambito di un servizio di controllo del territorio finalizzato al contrasto del gioco illegale, i militari della Stazione di Rizziconi, congiuntamente ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), hanno effettuato verifiche all’interno un bar di Rizziconi nel quale già erano state elevate sanzioni per quasi un milione di euro.
Non pago della sanzione già ottenuta nel maggio di quest’anno, il titolare del bar non ha adottato nel frattempo le misure necessarie a regolarizzare l’attività, perseverando nella sua condotta illecita.
Nonostante il primo sequestro delle quattro slot machine, infatti, il proprietario ne ha ricomprate quattro nuove e ha costruito un muro di cartongesso nel suo locale per occultare alla vista l’ala adibita a “sala giochi” nell’illusione che, murando l’accesso principale alla stanza, avrebbe eluso i controlli. Nel corso dell’intervento congiunto, l’ADM e i Carabinieri di Rizziconi hanno però immediatamente constatato una situazione del tutto analoga a quella di qualche mese fa.
Infatti, all’interno del locale vi era una vera e propria sala giochi abusiva, con quattro slot machine perfettamente funzionanti e maldestramente occultate. L’accesso “segreto” era nascosto da un quadro affisso alla parete che dava su una porta resa difficilmente visibile a causa della tinteggiatura identica al resto del muro.
A seguito degli accertamenti è stata appurata l’assenza dell’iscrizione all’elenco dei soggetti possessori di apparecchi da intrattenimento, la mancata apposizione della tabella dei giochi proibiti e il mancato pagamento dell’imposta sugli intrattenimenti. Il titolare è stato, inoltre, deferito all’Autorità Giudiziaria in stato di libertà per frode informatica, in quanto gli apparecchi, privi di titoli autorizzatori, erano stati verosimilmente fabbricati e programmati per fini di lucro, con relativa scheda di gioco contraffatta al fine di impedire la comunicazione online delle giocate effettuate e la corretta tassazione delle somme di denaro giocate. Queste irregolarità si aggiungono a quelle già riscontrate nel precedente accertamento, tra le quali vi è anche una maxi-sanzione tributaria per evasione d’imposta. Sommando tutte le sanzioni applicate in questa occasione e in quella precedente, si supera la cifra di un milione e mezzo di euro.