Domenica scorsa, presso l’ Istituto Marconi, di Siderno, si è svolto un convegno letterario, in cui sono stati premiati diversi autori. Ricordiamo che i vari premi sono stati consegnati per i generi letterari della Saggistica e della Narrativa. I testi letterari hanno riscosso molto successo tra gli spettatori.Tra i personaggi più noti ricordiamo Giuseppe Aloe, Pino Armino e tanti altri.
Nonostante l’emergenza CoVid che ha costretto allo stop lo scorso anno, i tre anni di commissariamento del consiglio comunale e il periodo che non è tra i più propizi. Avanti per proseguire la meritoria opera del compianto fondatore Aldo De Leo e per onorare la memoria di chi, come Enzo Brullo, Enzo D’Agostino e Giorgio Papaluca, è scomparso da poco dopo una vita spesa per la cultura.
Con questo spirito, domenica sera nell’aula magna dell’IIs “Marconi” di Siderno, ha avuto luogo la cerimonia conclusiva della XVII edizione del premio letterario “Città di Siderno”, a cura del comitato organizzatore presieduto da Domenico Catalano, col patrocinio della Regione Calabria, della Città Metropolitana di Reggio Calabria, del Comune di Siderno e la collaborazione dell’IIs “Marconi” diretto da Domenico Zavettieri.
Tra un’apprezzata esibizione del tenore Amerigo Marino e un’applauditissima poesia del talento cittadino Martino Ricupero, la serata è trascorsa assai piacevolmente.
Per la Saggistica erano presenti i due vincitori: quest’anno, infatti, la giuria ha optato per un’ex aequo, premiando sia il saggio storico “”Storia della Calabria Partigiana” di Pino Ippolito Armino (Pellegrini editore Cosenza, 2020) che nel ritirare la targa ha sottolineato l’importante contributo dato dai calabresi partigiani nelle lotte di Liberazione (tra cui il sidernese Guarnieri), che l’attualissima opera di stampo giornalistico “L’inganno necessario” di Paolo De Luca (Laruffa editore Reggio Calabria, 2020) che ha spiegato le varie accezioni della propaganda, oggetto del suo saggio.
Grande la soddisfazione di Giuseppe Aloe, vincitore della sezione Narrativa con “Lettere alla moglie di Hagenbach” (Rubbettino Soveria Mannelli, 2020) che ha parlato della scoperta del protagonista, che si aggrappa alla vita anche dopo aver scoperto di aver contratto il morbo di Alzheimer. Un argomento scottante che l’autore tratta in maniera efficace, con un linguaggio severo ma giusto.
Non erano presenti, invece, il secondo e la terza classificata, Domenico Dara (autore di “Malinverno” – Feltrinelli Milano, 2020) e Milena Agus (autrice di “Un tempo gentile” – Nottetempo Milano, 2020), i cui premi sono stati consegnati, simbolicamente, a Mimmo Catalano e Maria Antonella Gozzi.
Grande soddisfazione, alla fine, è stata espressa dagli autori, dal comitato organizzatore, dall’amministrazione comunale e da tutti i presenti. Ora, non rimane che puntare alla 18^ edizione, per un premio che si avvicina alla maggiore età.