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domenica, Novembre 24, 2024
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Riace: Il Sogno Interrotto e la Nuova Speranza di Mimmo Lucano

Matteo Salvini voleva cancellare con un colpo solo un sogno durato 15 anni, targato Mimmo Lucano. Quando decise di dare il colpo di grazia a Riace, già indebolita dalle inchieste giudiziarie, vide in Tonino Trifoli l’uomo giusto al momento giusto. Così credeva l’attuale vicepremier, allora ministro degli Interni. Ma cinque anni dopo, colui che divenne sindaco con il 62% dei voti non ha cambiato nulla. Riace è rimasta il paese dell’accoglienza, nonostante Trifoli, con un’azione teatrale quanto inutile, sostituì l’insegna all’ingresso del borgo con un più rassicurante “Paese dei Santi Cosma e Damiano”. Questi santi sono anche protettori dei Rom, ma questo non era tra i sottotitoli. Trifoli ha poi cambiato casacca, passando dalla Lega a Forza Italia, come molti altri sindaci della Locride.

Lucano ha deciso di ricandidarsi, spinto da un’assemblea popolare. Anche se è già in corsa per le elezioni europee come indipendente nelle liste di Avs, tiene di più alle comunali. «Pensa il caso: aspettiamo una famiglia afghana di rifugiati proprio il giorno del voto», dice al bar di Riace Superiore. Il nucleo arriverà grazie al “fondo Manconi”, che Lucano ha investito per tenere in piedi i progetti di accoglienza. Quando gli chiediamo il perché di questa nuova sfida, risponde: «La storia di Riace non si è conclusa. È una storia in sospeso che va ripresa. Il nostro municipalismo democratico deve ripartire». La lista si chiama «Guarda il sole». Lucano aggiunge: «È vero che l’odissea giudiziaria è finita bene, ma l’onta della sospensione, con un decreto firmato da Salvini e dall’allora prefetto Michele Di Bari, non mi è mai andata giù. Salvini ha sfogato tutto il suo sguaiato cattivismo. Noi invece vogliamo rappresentare i buonisti, coloro che lottano per abbattere i muri».

Tra le proposte di Lucano spicca una Scuola di cinema per i diritti umani alla marina. Vuole ricreare la Riace che fu. Trifoli ha chiuso la scuola primaria, l’oratorio, l’asilo nido multietnico e l’ambulatorio sociale Jimuel. Il dottor Isidoro Napoli, il “Gino Strada della Locride”, sostiene Lucano. «Il presidio era un vanto per tutto il comprensorio – dice Lucano – un sito radiologico di livello regionale». Riace manca persino di un medico di base. Lucano vuole un centro sociale per anziani, l’asilo nido, la scuola primaria, l’accoglienza al “Villaggio Globale”, la raccolta differenziata con gli asini e i beni confiscati alle ‘ndrine da restituire alla collettività.

Trifoli è in difficoltà: dichiarato ineleggibile dal Viminale e confermato dalla corte di Appello di Reggio Calabria, ha avuto problemi a formare la lista. Ha persino bussato alla porta di Lucano per andare insieme alle elezioni, invito rispedito al mittente. «Se uno ha il coraggio delle proprie azioni deve proporre una lista e sottoporsi al voto», dice Lucano. Trifoli ha presentato la lista, ma il campo della destra sconta una scissione con un’altra formazione in orbita FdI, capeggiata dall’assessore Francesco Salerno.

I fedelissimi di Lucano sono fiduciosi. «La lista di Lucano è omogenea e ben rappresenta il tessuto del paese», dice Giuseppe Tiano, sindacalista e storico collaboratore di Lucano. «Riace ha bisogno di ritornare a vivere per rivedere un mondo colorato nei suoi vicoli e nelle sue piazze». Il regista Wim Wenders ha promesso di tornare a Riace per girare un nuovo docufilm. Lucano sorride, guarda il cielo e il sole: «Voglio tanto che risplenda in queste lande».

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