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giovedì, Novembre 21, 2024
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Restanza e tornanza: storie di chi resta e di chi parte

“Restanza” inteso come legame con la propria terra e comunità d’origine, non per rassegnazione, ma con un atteggiamento propositivo. Così come i ragazzi che propongono il progetto della “Tornanza”, che, tra ritorni e innesti,  la vivono come uno stato d’animo che alimenta il desiderio di amare un territorio nei suoi aspetti culturali e relazionali, rappresenta l’andare oltre l’appartenenza e il radicamento.

 Peppe Guttà

Questo è un racconto di fantasia e vuole porre solo alcuni spunti di riflessione sulla conoscenza di Internet e su eventuali pericoli e non solo…Pertanto, nomi, personaggi, luoghi ed eventi riportati sono il frutto della fantasia dell’autore o sono usati in maniera fittizia. Qualsiasi somiglianza con persone, eventi o luoghi è da ritenersi puramente casuale. Comunque per tranquillità, la lettura in generale e soprattutto questo racconto non causa effetti collaterali. Ecco il fatto: qualche giorno fa, dopo tanto tempo, incontro un mio caro amico di origine orientale, ma ormai italiano più di me. Dopo due chiacchiere mi racconta quanto sto per riportare dopo il suo espresso consenso. Per comodità lo chiameremo con il suo nome italianizzato: Mincucharu. Lui è persona attenta e scrupolosa soprattutto quando ha a che fare con le spese e soprattutto con le spese su internet. Quindi, se è successo a lui nessuno di noi è immune. Andiamo al dunque. Qualche giorno prima, Mincucharu appassionato di motori, iniziava una ricerca online per trovare i contatti telefonici della sua assicurazione di fiducia ed avere informazioni sul rinnovo dell’assicurazione del proprio motociclo (già assicurato con una compagnia Famosa e seria), però incappava in un sito da dove si apriva una pagina denominata “rinnovi ecc…”  e che si rifaceva quasi fedelmente  a questa compagnia famosa e vi trovava un numero di telefono. Contattato questo numero di telefono non riceveva nessuna risposta, ma subito dopo (qualche minuto) il signor Mincucharu veniva richiamato dall’operatore telefonico che si presentava a nome “dell’assicurazione Famosa” e dopo aver richiesto la targa del mezzo e dando dettagliatamente tutte le informazioni richieste proponeva un codice promozionale valido solo per la stessa giornata, con la giustificazione che era vicino alla scadenza della polizza ed era un modo per incoraggiare i clienti all’acquisto. Finita la chiamata, è arrivato al signor Mincucharu un modulo di pagamento per il rinnovo tramite un’account business Whatsapp con un QR-code dell’ammontare della quota da pagare. Il Signor Mincucharu solo dopo aver pagato ed inviato la ricevuta richiesta al numero WhatsApp, riscontrando che a quel numero, nessun operatore rispondeva più alle varie chiamate, e solo dopo un controllo sulla ricevuta si accorgeva che i dati del beneficiario erano riconducibili ad una persona fisica di nome “ Thi-Futthja”. A questo punto Mincucharu contattava il tabaccaio per annullare l’operazione di pagamento, ma lui ahimè gli confermava che non era più possibile annullare quel tipo di operazione: è la prassi. Parimaj, neanche qualche ora di tempo se magari hai sbagliato qualche dato così ti puoi correggere, niente! Come si dice: bellu meu… u datu é datu scurdammaci u passatu paesà (in barba all’autonomia differenziata, filosofia diffusa in  tutto il bel paese) perché quando si tratta di tutelare i più deboli e gli onesti, in Italia tutto il mondo è paese. Dopo poco tempo Mincucharu è riuscito a contattare, questa volta, il vero operatore dell’assicurazione Famosa e gli ha confermato che l’iter dei rinnovi non erano quelli precedentemente descritti, in quanto ha comunicato al signor Mincucharu che  l’assicurazione Famosa non usa canali WhatsApp per rinnovi e comunicazioni. Pertanto, il Signor Mincucharu prendeva atto che la truffa ai suoi danni era stata compiuta. L’operatore dell’assicurazione Famosa invitava il Signor Mincucharu a sporgere formale denuncia presso le autorità competenti dettagliando l’accaduto. Alla fine, insieme al mio amico riflettevamo che per correttezza è necessario, oltre che giusto, denunciare le ingiustizie, ma consapevoli che tanto sappiamo che quando si tratta di fare giustizia nessuno sarà colpevole, perché l’Italia in questo è imbattibile e sicuramente in questo neanche l’autonomia differenziata sarà in grado di scalfire, anzi probabilmente troveranno il modo di essere sempre più solidali a scapito degli onesti. A proposito, ma il principio di solidarietà con l’autonomia differenziata che fine farà? Figurati, cretinate…ci penseremo dopo! Fa onore all’Antropologo calabrese Professore Teti dell’aver coniato il termine “Restanza” inteso come legame con la propria terra e comunità d’origine, non per rassegnazione, ma con un atteggiamento propositivo. Così come i ragazzi che propongono il progetto della “Tornanza”, che, tra ritorni e innesti,  la vivono come uno stato d’animo che alimenta il desiderio di amare un territorio nei suoi aspetti culturali e relazionali, rappresenta l’andare oltre l’appartenenza e il radicamento. Insieme a Mincucharu, pensavamo… e nello stesso tempo con il sorriso a denti stretti… proponevamo “la Fujanza” nel senso che se le prospettive future dell’Italia sono queste (e non è solo questione di sud o meridionale) è meglio andare via e anche di corsa verso nuovi orizzonti dove crescere onestamente possa rappresentare ancora un valore vero perché come diceva il nostro caro compaesano Corrado Alvaro : “la disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile”. W l’Italia! 

 

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