Il Cosenza affonda allo stadio “Guido Teghil” di Lignano Sabbiadoro non riuscendo a mantenere la categoria contro il proprio rivale diretto in quello che era un vero e proprio spareggio. Si chiude nel peggiore dei modi una stagione fatta di pochi alti e tanti bassi, con il ritorno in Serie C dopo tre stagioni.
Difesa concreta
L’avvio dei rossoblu non è incoraggiante. Il Pordenone entra infatti in campo con la verve di chi vuole salvarsi sul serio e impegna in almeno tre occasioni nel primo quarto d’ora la retroguardia silana, particolarmente attenta a non concedere nulla e con il solito Wladimiro Falcone che deve disinnescare due tentativi degli avversari.
Tremolada
Paradossalmente il giocatore più attivo dei rossoblu è Luca Tremolada, attaccante di proprietà del Pordenone in prestito dai friulani. Quando il Cosenza inizia ad affacciarsi nell’area avversaria è il fantasista a prendere in mano l’attacco rossoblu e con un paio di conclusioni dalla distanza prova a suonare una carica che però cade nel vuoto.
Illusione
Il Pordenone riparte a testa bassa alla ricerca del vantaggio, sfiorandolo a inizio ripresa con una conclusione di Luca Magnino che ben pescato in area da Patrick Ciurria non concretizza l’occasione servitagli. I rossoblu sembrano riscuotersi e vanno vicini due volte al gol, senza però trovare lo specchio della porta, con due conclusioni di testa ispirate dagli assist di Mirko Carretta: al quarto d’ora è Luca Crecco a mancare il bersaglio e dieci minuti dopo tocca a Marcello Trotta mancare di un soffio il bersaglio.
Caduta
I minuti passano e il Cosenza ha la necessità di sbloccare il risultato lasciando tuttavia degli ampi spazi per le scorribande dei neroverdi. Il gol del ko arriva a venti minuti dal termine, Karlo Butic raccoglie il suggerimento di un ispirato Ciurria dalla sinistra e senza problemi deposita alle spalle di Falcone facendo saltare per aria la sua panchina. I minuti finali servono per il disperato assalto del Cosenza che però subisce il secondo gol in pieno recupero a causa dell’autorete di Crecco.
Serviva tutta un’altra prestazione al Cosenza per poter pensare di portare i friulani ai playout, ma la squadra di mister Occhiuzzi non è riuscita mai a impensierire seriamente l’estremo difensore avversario complicando così ogni possibile piano.
La retrocessione dopo due splendide salvezze ha un sapore decisamente amaro.
Formazioni e Note
PORDENONE: Perisan; Vogliacco, Camporese, Bassoli, Falasco; Magnino (41′ st Scavone), Calò (15′ st Pasa), Misuraca (41′ st Barison); Zammarini; Ciurria, Musiolik (30′ st Butić). All. Domizzi.
COSENZA: Falcone; Tiritiello, Ingrosso, Legittimo (38′ st Mbakogu); Sueva (9′ st Trotta), Kone (38′ st Corsi), Sciaudone, Crecco; Tremolada (28′ st Sacko); Carretta, Gliozzi. All. Occhiuzzi.
Arbitro: Michael Fabbri di Ravenna – Assistenti – Valeriani – Lo Cicero – IV uomo – Volpi
Ammoniti: Musiolik, Domizzi, Bassoli, Misuraca (P), Tiritiello (C)
Note: 0′ pt; 5′ st