Il mondo sarà ridotto ad un cumulo di macerie che chiameranno pace. Se ne avessi la forza, l’unica guerra che mi sentirei di combattere è quella contro tutti coloro che vogliono la guerra. Non credo alle guerre umanitarie imposte con i bombardamenti e di una sola cosa sono certo: con i soldi spesi per le guerre “giuste” degli ultimi venti anni avrebbero risolto il dramma della fame nel mondo; bloccato le grandi migrazioni per fame e per guerre e contribuito a salvare il Pianeta dell’inquinamento.
Nel momento in cui la bufera del fanatismo e dell’irrazionalità guerresca tende a travolgerci ed a zittirci, mettendo a tacere le nostre coscienze e la nostra ragione, sentiamo il bisogno di navigare controvento in direzione ostinata e contraria.
Amo l’Italia dalle Alpi a Lampedusa, ma odio la “patria” matrigna che sistematicamente pretende un tributo di sangue dai suoi figli. Vale per l’Italia così come per tutti i paesi della Terra.
Odio le armi e le uniformi militari di tutti gli eserciti del mondo, ma non chi è costretto ad indossarle.
Mi piace la musica ma odio i tamburi di guerra.
Considero eroe chi aiuta gli altri esseri umani e non chi li uccide.
Ammiro la stampa libera che soprattutto in caso di guerra e correndo enormi pericoli, tenta di raccontare la verità tanto in Russia dove il regime di Putin mette in prigione (quando non ammazza) i giornalisti liberi, tanto in Occidente dove chi dispone di enormi ricchezze compra giornali e televisioni per imporre il pensiero unico (spesso demente) ed incoraggiare il fanatismo e la pazzia collettiva…. Quindi non credo una sola parola di quanto dice la TV russa, ma credo molto, ma molto poco di quanto racconta la propaganda italiana, ed occidentale.
Pochi anni fa, una ragazza russa avrebbe intrapreso tranquillamente un viaggio per visitare l’Ucraina, una terra che considerava (ed era) anche sua. Avrebbe viaggiato senza neanche esibire un documento di identità. Contemporaneamente, un ragazzo ucraino sarebbe andato a vivere in Russia senza problema alcuno. Forse, si sarebbero incontrati nelle stesse strade e negli stessi locali, magari si sarebbero parlati. Forse amati. Poi qualcuno ha scoperto i “confini” tra i due Paesi. Hanno innalzato vessilli di stoffa, riempito gli arsenali di armi, e hanno piazzato uomini armati da entrambi i lati.
Oggi i loro governi si fanno la guerra.
Sottolineo: i governi si fanno la guerra: i ragazzi russi e ucraini si ammazzano senza ragione alcuna e, spesso uccidono anche bambini… donne incinte e persino vecchi decrepiti.
Li chiameranno eroi. Chi uccide si abitua a uccidere. Oggi uccide per la guerra, domani ucciderà per soldi, per potere, per il solo gusto di uccidere.
In tal caso diventeranno “delinquenti”.
La guerra è scuola di violenza, di irrazionalità, di stupidità, di fanatismo e crudeltà.
Forse, l’unica guerra giusta sarebbe quella dei popoli contro i governi, soprattutto quando questi si discostano della “Dichiarazione universale dei diritti umani” approvata dall’ONU ed oggi tradita e dimenticata.
“L’Italia ripudia la guerra come mezzo di offesa agli altri popoli….” è scritto nella Costituzione italiana.
Pretendiamo che così sia! Anche quando una stampa distratta non si accorge che inviare armi è un atto di guerra. I governi italiani hanno già ferito in profondità la Costituzione partecipando a guerre illegali a Nassirya, in Afghanistan…. e mandando aerei a bombardare la Libia, Belgrado, il Kosovo.
Guerre di nessuna utilità, perché non ci sono guerre sante e neppure guerre giuste.
I governi stanno consentendo a pochi mercanti di armi, banchieri, trafficanti di guerra di arricchirsi facendo diventare più povero ognuno di noi.
In nome della guerra ci chiederanno nuovi sacrifici. Giustificheranno i loro fallimenti. Soprattutto ci stanno già chiedendo e ci chiederanno di non pensare con la nostra testa. Putin, Bush, Trump, Obama, Biden, Macron, Draghi, Zelesky, Orban, sono uomini esattamente come noi ma, molto spesso, sono gravemente malati di sete di potere e prigionieri del loro delirio di onnipotenza. Si inventano slogan e parole retoriche come “la difesa del suolo sacro della patria” , “l’onore del paese”, “eroe di guerra”.
Parole che diventano persino odiose, perché nessuna guerra dichiarata dagli Stati è la nostra guerra.
Questa, come tutte, è una guerra di “Stato” contro il proprio popolo e contro gli altri popoli.
Abbiamo ancora nelle narici la puzza delle carni dei morti di Hiroshima o Nagasaki.
Abbiamo negli occhi l’orrore dei campi di concentramento, dei “morti insepolti nelle strade”. Sentiamo “l’urlo nero delle madri”.
In nome della ragione umana e dell’Umanità intera una sola guerra è degna di essere combattuta : guerra senza quartiere alla guerra.
Alla mia età non si teme la morte, ma non si crede alla retorica che ha accompagnato tutte le guerre del passato.
Non si può riconoscere ad alcuno e neanche allo Stato il diritto di uccidere un solo bambino. Se ne avessi la forza, l’unica guerra che mi sentirei di combattere è quella contro tutti coloro che vogliono la guerra.
I mezzi non sono altra cosa rispetto al fine: con la violenza non si costruisce la pace.
Non credo alle guerre umanitarie imposte con i bombardamenti e di una sola cosa sono certo: con i soldi spesi per le guerre “giuste” degli ultimi venti anni avrebbero risolto il dramma della fame nel mondo; bloccato le grandi migrazioni per fame e per guerre, contribuito a salvare il Pianeta dell’inquinamento.
Mi auguro che gli uomini di qualsiasi parte del mondo, recuperino la ragione e, da domani, dichiarino guerra a tutti gli stati illegittimi. A tutti i governi che violano la Costituzione. Compreso quello italiano.
Oggi, come sempre nella storia, non c’è alcuna alternativa alla Pace, perché ogni guerra prepara la guerra successiva, finché non il mondo non sarà ridotto ad un cumulo di macerie che chiameranno pace.