Nell’Italia delle contrapposizioni non ultima è quella che vede i due schieramenti a favore o contro il vaccino quando ormai è palese che, dal tunnel della pandemia, ci usciremo soltanto con i nostri comportamenti quotidiani e non con altro.
Pro Vax contro No Vax. Nell’Italia delle contrapposizioni tra bianchi e neri, guelfi e ghibellini, monarchici e repubblicani, di quelli che prediligono Mazzola a Rivera, che sono a favore più di Coppi che di Bartali, e via di questi schieramenti, non ultima vi è quella che vede coloro che sono a favore della somministrazione del vaccino e quelli che invece non lo sono. Con torti e ragioni da entrambe le parti. Più o meno accese.
A tale proposito va intanto evidenziato che quanti nei giorni hanno inteso affermare la bontà della propria convinzione a suon di botte con pugni, sbarre di ferro ed altri oggetti d’offesa sono comunque da bocciare a prescindere perché la verità non è mai urlata, semmai lo è sussurrata, e dunque non ci si può scagliare contro il primo che viene a tiro sol perché non la pensa come noi; questo tanto per dire come, nell’Italia degli Impuniti, succeda anche questo sottovalutando pericolosamente il tutto, forse perché a qualcuno piace caldo con la destabilizzazione dell’ordine precostituito.
Dopodiché va detto, per amore di commento bipartisan, che l’essere a favore della somministrazione del vaccino porta comunque ad un drastico calo della diffusione del vaccino fra grandi e piccini, ancorché, come gli stessi addetti ai lavori dicono con prove e dati alla mano, chi ha avuto somministrata la doppia dose, la prima dose e, tre settimane dopo, il cosiddetto “richiamo”, può contagiare ed essere contagiato; di contro, chi non è a favore dell’inoculazione favorisce maggiormente la visita del Covid 19, anche in forma anche grave, ma può senz’altro vedersi rispettare la propria volontà di non vaccinarsi evitando di incorrere anche e soprattutto in quello zero virgola di possibilità, previsto pure nei bugiardini medici, di essere intaccati da malattie derivanti proprio dalla somministrazione del vaccino, casi rari come si è sottolineato a più riprese ma, intanto, non si corre quello, specifico, rischio.
Ora, stando così le cose è oltremodo chiaro e palese che, tanto nell’uno quanto nell’altro caso, sia esso Pro Vax sia esso No Vax, la percentuale che si propaghi il Coronavirus c’è, più o meno alta o più o meno bassa, a seconda che si guardi il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, quindi come se ne esce? Come si viene fuori dal tunnel della pandemia in cui siamo stati, ahinoi, da oltre un anno e mezzo imbucati? La soluzione c’è e sta in noi ed è IL RISPETTO DELLE REGOLE: a tale proposito amo dire spesso che quando il buon Dio ha creato l’anarchia ha pensato all’Italia posto che non esiste al mondo un Paese, una Nazione, che non sia così strafottente come l’Italia.
Certo, non sto usando un linguaggio oxfordiano ma, come si dice a Roma, quanno ce vo ce vo! Eh sì, perché se non la smettiamo di fare come ci pare, e dunque NON RISPETTANDO LE DISTANZE; NON INDOSSANDO LA MASCHERINA E NON IGIENIZZANDOSI LE MANI da questo inferno non ne usciaremo più; è dell’altro ieri che si parla di terza dose per i cosiddetti “più fragili” ma cammin facendo – male, molto male! – fragili lo si diventerà tutti, più di quanto non lo siamo adesso, andando irrimediabilmente a sbattere contro un muro. Per non riprendersi più.
Rispetto delle regole e non altro, lo scriveremo fino alla nausea, oltre il quale c’è soltanto un punto di non ritorno, già molto vicino…