A Portigliosa si presenta il “Barcalabria”, tra immagini e parole stampato in quindici esemplari. Un omaggio alla Calabria Jonica.
presentazione di “Barcalabria”, quadernuccio di Antonello Scotti e Gioacchino Criaco, tra immagini e parole, stampato in soli quindici esemplari, omaggio alla Calabria Jonica, con Locri Epizephiri e la Bovesìa tutta. Sarà inoltre proiettato il video “Barcalabria 7:34”.
«È il nostro ringraziamento a territori che con generosità hanno accolto da più di vent’anni me, mia moglie Gennarina e i miei figli Filippo ed Eugenia. Terra che ha modificato il nostro traguardare-traguardarci, ossia attraversare le cose del mondo, attraversare gli strati profondi di cui è composta la nostra esistenza interiore. Terra che è diventata il nostro gnomone, attorno al quale organizzare il nostro sentire l’orizzonte greco, archetipo della forma, del tempo» dice Antonello Scotti.
“Barcalabria” è la crasi tra “bar”, “figlio” in aramaico, e Calabria, terra che dona la direzione: bianca come la luce del sole. Luogo mentale e fisico da percorrere con gioia, attraverso l’essere disponibile all’inedito/inaudito/indispensabile. Antonello Scotti ha ripreso immagini e suggestioni tra Bruzzano Zeffirio, località Marinella e Ferruzzano. Gioacchino Criaco ha estratto le parole del testo dalla terra da cui proviene, l’Aspromonte, la montagna bianca, il monte dove Africo Antico si innesta in quel territorio, la Bovesìa, in cui la lingua grecanica, con tenacia e sforzi immani, impasta memoria e futuro.
«Siamo felici che “Barcalabria” approdi ora a Portigliola, portùla, “aiuola del porto”, nel territorio archeologico dell’antica Locri, lontanissima dai fulcri detentori di una centralità data da una mera prossimità a nuclei nevralgici del potere politico, amministrativo, culturale. Varco spazio-temporale, attraverso il quale raggiungere, forse, uno sguardo minimo sulle cose della vita, sulle cose che ci fanno stare insieme» aggiunge Antonello Scotti. «Perché Barcalabria anela ad essere un ramoscello di quell’alberello arroccato sulla roccia, irraggiungibile a molti, me compreso, esposto all’addiaccio, una “porta stretta” attraverso la quale guardare il blu rossastro del mare Ionio».
L’evento, promosso dal Comune di Portigliola in collaborazione con il Gal Terre Locridee, dopo i saluti del sindaco Rocco Luglio e del presidente del Gal Terre Locridee, Francesco Macrì, vedrà l’intervento di Antonello Scotti, Gioacchino Criaco, Guido Acampa, Antonella Cristiani. Conduce Maria Teresa D’Agostino.