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mercoledì, Settembre 18, 2024
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Povero Alfredo, quante battaglie sei costretto a combattere

Scrivo personalmente perché sono, e siamo come testata, stati tirati in ballo in una polemica che avremmo certamente voluto evitare. Siamo una testata nata nel 1998, abbiamo avuto molti maestri che hanno lavorato in varie testate nazionali e direttori del calibro di Nicola Zitara e Pasquino Crupi. Quindi, da sempre, paghiamo le tasse e abbiamo un direttore responsabile registrato al tribunale di Locri che risponde legalmente di tutto quello che pubblichiamo. Fatta questa premessa, doverosa, entriamo nel merito della questione. Veniamo contattati per mettere in evidenza un caso doloroso e drammatico di un bambino del nostro paese, Siderno, che sta combattendo a soli 3 anni contro un mostruoso tumore. Veniamo a sapere che la famiglia da più di 1 anno vive a Roma, perché li è ricoverato (ospedale Bambin Gesù) Alfredo De Marco, il nostro eroe. Purtroppo, negli ultimi tempi la situazione è precipitata e per salvare la vita a questo piccolo angelo, c’è solo la possibilità di andare all’estero, in Francia, per una cura sperimentale molto costosa. In questo frangente, qualche amico insieme alla madre Maria Raffaella Crudo, organizza una raccolta fondi per aiutare la famiglia a partire nella speranza di un miracolo, sulla piattaforma dedicata “GoFundMe”. Noi veniamo contattati, pubblichiamo l’appello che viene ripreso da molti. Si raccolgono molti soldi, ed escono dalla tana gli sciacalli.

Questa la storia. Poi ci sono le accuse di alcuni famosi e meno famosi odiatori di professione. Loro chiedono, loro vogliono, le carte della raccolta fondi aperta dalla madre e in mancanza di risposte condannano questa raccolta fondi come truffa. Senza tenere presenti i sentimenti, il cuore, l’umanità che nel nostro lavoro sono necessari. Perché si parla di un bambino di tre anni, di una madre disperata che cerca di rubare un mese di vita in più per il proprio figlio, di un padre che soffre in silenzio, e di tutta una comunità che ha risposto fortemente alla richiesta di aiuto.

Nel mestiere di giornalista ci vuole molta attenzione, perché si parla di persone, di sensibilità. Vanno raccolti gli elementi, non si può usare la penna come se fosse una scienza esatta.

Noi abbiamo valutato gli elementi, abbiamo sentito persone, parenti, medici, siamo sicuri dei sentimenti che abbiamo incontrato, siamo sicuri di dire la verità, ed in nome della verità chiediamo alla gente di aiutare  in tutti modi la famiglia De Marco a salvare Alfredo.

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