In questo senso, il Ponte, diventa un significante così importante da evocare contenuti quasi prestabiliti ponendosi, il Ponte, quasi come il risultato di una convenzione prestabilita, simbolo di unione, della capacità politica di una comunità.
Giuseppe Romeo
Mai come ad una infrastruttura come un ponte si sono attribuiti significati diversi nel corso della storia dell’umanità. Significati che ne fanno, del Ponte, un simbolo, una rappresentazione definita che non si esaurisce solo nella fisicità ma si risolve nell’essere un simbolo, un elemento fondamentale di una comunicazione che sottende un obiettivo, una idea di cui il Ponte si trasforma in una rappresentazione di una volontà di definire una politica, una riduzione delle distanze fisiche, economiche, culturali. In questo senso, il Ponte, diventa un significante così importante da evocare contenuti quasi prestabiliti ponendosi, il Ponte, quasi come il risultato di una convenzione prestabilita, simbolo di unione, della capacità politica di una comunità. Il Ponte è questo. E, proprio per questo, se la costruzione di un Ponte vuol essere una mano tesa verso l’altro e verso un altrove che si considera necessario, un successo per chi su tale opera ripone la propria credibilità, le proprie capacità di giungere ad un fine, il suo crollo è la divisione tra altri, la dimostrazione della incapacità politica di garantire una unità intima e necessaria tra comunità, piccole o grandi poco importa. E’ il crollo di promesse, la dimostrazione quasi una nemesi di un’assenza di credibilità e di sincera volontà di mantenere una continuità, di mantenere fede ad un patto che supera gli ostacoli, dal momento che, parafrasando Friedrich Nietzsche, la grandezza dell’uomo è di essere un ponte e non uno scopo nelle sua opere. Eppure tra eccellenze varie decantate nelle illusioni estive di un mare che offre se stesso al netto dei meriti umani, e la realtà, impietosamente ostaggio della dispersione scolastica o della qualità della sanità se non dei trasporti senza Ponti che sembrano essere argomenti declassificabili a scelta, il crollo del ponte di Longobucco ha segnato la storia con il suo omologo ancora non partorito, quello sullo Stretto di una regione. Tutto questo, dimostra quanto un Ponte sia simbolo e metafora di se stesso nel ricordarci come sia denso di significati e nello stesso tempo un significante, spesso utile per trasfigurare l’immagine di una politica vissuta e per la quale, il crollo di un simbolo come un Ponte non è altro che il crollo di chi sui Ponti costruisce consensi senza contenuti, senza sguardi che possano andare verso quegli orizzonti che un Ponte dovrebbe permettere di raggiungere.