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Polsi Ambiente: Terza Edizione

La Terza Edizione di “Polsi Ambiente” (Locride, 30 giugno-2 luglio 2023) è il più incredibile convegno in cui si dibatte di ambiente. “Ambiente e legalità” è il tema che rimane da sottofondo a tutte le edizioni del convegno: perché non si può dare un comportamento ecologicamente corretto, che non sia anche rispettoso delle leggi e del vivere sociale.

Tommaso Marvasi

Vi presento la Terza Edizione di “Polsi Ambiente” (Locride, 30 giugno-2 luglio 2023).

Non ho dubbi: è il più incredibile convegno in cui si dibatte di ambiente; e quest’anno ne parleremo crudamente.

L’unicità è data innanzitutto dalla location: il Santuario della Madonna della Montagna, millenario e solitario, nel cuore inaccessibile dell’Aspromonte, a Polsi, nel territorio del Comune di San Luca; nella Locride, ambientalmente magnifica, storicamente orgogliosa, vibrante di riscattare sé stessa, di offrire ai propri figli l’occasione di restare.

“Ambiente e legalità” è stato il tema del primo convegno (2021), incredibilmente nato a Saint-Vincent, dove La Discussione aveva incentrato la sua tradizionale convention sul tema della “Laudato sii” di Papa Francesco: con i cattolici che parlavano di creato e gli ecologisti di ambiente, ma che concordavano sull’ineluttabilità del problema. L’idea di “Polsi Ambiente” nacque allora, cogliendo l’invito di Don Tonino Saraco, Rettore del Santuario di Polsi, in collegamento video.

“Ambiente e legalità” è il tema che rimane da sottofondo a tutte le edizioni del convegno: perché non si può dare un comportamento ecologicamente corretto, che non sia anche rispettoso delle leggi e del vivere sociale: e da troppo tempo non sento ricordare che la legge a questo primariamente dovrebbe servire: a regolare i rapporti sociali ed a garantire i diritti individuali e collettivi.

Nell’edizione 2022 il tema è stato incentrato sulla riforma costituzionale, con l’interrogativo: “L’ambiente nella Costituzione: cosa cambia per l’ambiente”. Ne è seguito un dibattito vivo e fiducioso, sia dal punto di vista giuridico – evidenziandosi il rafforzamento della tutela ambientale sia sotto il profilo legislativo e giurisprudenziale – che con riguardo alla possibilità di interventi concreti in campo ecologico.

Il tema di questa Terza edizione è ambizioso.

“La sfida delle fonti di energia”, in linea con esigenze internazionalmente proclamate e che indirizzano ormai la politica ben più degli atteggiamenti ecologici: tutto il mondo, occidentale almeno, sta adeguando la propria politica a ciò.

Nei paesi UE è addirittura un tema obbligatorio, condizionato dalle sovvenzioni comunitarie, negate a chi non si adegua. Conformismo, però, pericoloso: perché non sempre la produzione di energia da fonti rinnovabili è senza conseguenze.

Ecologicamente parlando nulla è senza conseguenze: persino il battito d’ali della famosa farfalla in Cina determina un fenomeno ambientale che da esso discende, che non si sarebbe verificato sé quella farfalla non avesse preso il volo. Perché nessuna azione è neutra: persino le formiche, se si impossessassero di un territorio, determinerebbero una grave trasformazione con i loro formicai.

Nulla di paragonabile, certo, all’incidenza dell’essere umano, dell’uomo informatico del XXI secolo in particolare, con esigenze che appaiono irrinunciabili e con soluzioni che spesso tali non sono e che servono soltanto a tranquillizzare le coscienze più sensibili. L’ambiente è in continua evoluzione perché, vivaddio, è fatto di esseri viventi: vegetali ed animali che per vivere necessariamente, col loro semplice esistere, mutano l’ambiente. Un mondo vegetale soprattutto – essenziale per l’ossigenazione del pianeta – che, se non regolato dall’uomo, prenderebbe il sopravvento, determinando problemi climatici forse addirittura maggiori di quelli creati dall’uomo (in fondo le glaciazioni sono avvenute anche in epoche precedenti all’uomo).

Da qui parte il ragionamento di fondo del convegno di Polsi: anche la produzione di energia da fonti alternative può determinare problemi ambientali. Abbiamo, quindi, il dovere – almeno noi europei che abbiamo cultura e mezzi per farlo – di cercare energia da fonti rinnovabili: ma ben attenti a non causare disastri ambientali, magari maggiori: per le biomasse si possono distruggere i boschi; coi parchi eolici e coi pannelli solari si possono determinare disastri paesaggistici e sottrazione di terreni all’agricoltura: che se biologica è un patrimonio ambientale.

Nella Città del Mare – il nome di un ambizioso progetto che spero avvii l’unificazione delle città gemelle di Locri e Siderno nel centro della Locride (ero un ragazzino di liceo quando sgambettavo dietro l’indimenticabile dottore Salvatore Gemelli per parlare della loro conurbazione) – si svolgeranno le prime due sessioni del convegno.

Una sessione tutta marina venerdì 30 giugno a Siderno, dove si dirà delle possibilità che il mare offre per la produzione di energia e dei problemi che ciò possono derivare. Ma avremo anche una attenta relazione scientifica sulla presenza di micro particelle di plastica nell’organismo umano, persino nel DNA: così che la preservazione ecologica del mare diviene una questione basilare per la nostra vita.

La sessione giuridica si terrà tradizionalmente a Locri, dove si potrà avere un confronto tra politici e giuristi, anche su ipotesi di innovazioni legislative, magari anche leggi regionali: perché la Calabria, anche se non lo sa, è probabilmente il territorio meno inquinato d’Italia e potrebbe diventare un’avanguardia.

La Sessione ambientale di Polsi (sabato primo luglio) esaminerà gli aspetti più propriamente ecologici legati al tema delle energie rinnovabili.

Infine, domenica, per chi lo vuole, la tradizionale giornata naturalistica, girovagando per il Parco Nazionale dell’Aspromonte, l’Alpe emigrata in Calabria.

Non ho fatto nomi: non per omertà, ma perché avrebbero occupato tutto lo spazio. Ma guardate il programma del convegno che viene pubblicato on line sul sito del giornale.

 

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