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mercoledì, Dicembre 18, 2024
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Polistena: l’Ospedale cade a pezzi. La protesta del comitato in difesa della salute

Continua a far sentire la sua voce il comitato spontaneo in difesa della Salute di Polistena. L’ospedale di Polistena, rischia di precipitare da un momento all’altro con conseguenze gravi per tutti. Si segnale la mancanza oltre che di personale sanitario, e anche semplici medicinale. 

Sale la paura di stare male ed avere la certezza che non si hanno le cure adeguate e che baseremo il nostro ingresso in ospedale sulla fortuna del momento. E’ una situazione inaccettabile ed insostenibile.

L’ospedale di Polistena, rischia di precipitare da un momento all’altro con conseguenze gravi per tutti. La notizia è di qualche ora fa e arriva dal pronto soccorso di Polistena, utenti in gravi condizioni, stazionano per giorni e giorni in attesa di un posto nei reparti, situazione per la quale la direzione sanitaria dovrà dare delle spiegazioni immediate prima di investire le autorità competenti.

Passata l’euforia per l’arrivo dei medici cubani, che ringraziamo non solo per la loro presenza, ma soprattutto per la loro professionalità, che si è fatta valere sin dalle prime ore di lavoro, vogliamo ricordare che si tratta di una situazione tampone e del tutto momentanea, che non basta a farci rilassare neanche per qualche breve periodo.

La carenza annosa del personale paramedico è un grosso problema, c’è e rimane, mancano infermieri in tutti i reparti, il personale Oss si conta sulle dita di una mano ed è prezioso come l’oro.

Accanto a questa grave situazione generale vi è un problema ancor più serio sul quale i vertici dell’Asp dovranno darci immediato riscontro: Perché risulta mancante tutta quelle serie di medicinali ritenuti “indispensabili”? Da mesi, nell’ospedale di Polistena ci sarebbe una grave mancanza di  farmaci importanti, di garze, siringhe, alcol, cotone, aghi, strumenti insomma per attività quotidiana e operatoria indispensabili in un presidio non ospedaliero, senza considerare ovviamente le carenze strutturali che interessano tutta la struttura. E’ importante ricordare che l’ospedale di Polistena è un ospedale Spoke e l’unico della piana con un bacino di utenza pari a 170 mila abitanti.

Il reparto più obsoleto è quello di pediatria che sta cadendo a pezzi, l’umidità sui muri segnalata con foto da alcune mamme, sedie e porte rotte, cullette consumate dall’usura del tempo e le muffe ci fanno notare una precarietà generale che oramai è sotto gli occhi di tutti anche dei non addetti ai lavori. I nostri piccoli hanno tutto il diritto di avere locali salubri e soprattutto a misura di bambino. Gli unici aiuti che arrivano in pediatria sono da parte di cittadini ed associazioni di buona volontà. Non si può continuare cosi, pretendiamo il diritto alla cura ed ambienti degni di un ospedale.

Diverse associazioni, da mesi oramai, ci segnalano la mancata sensibilità dei vari dirigenti sanitari succeduti nel tempo, per diritti mai riconosciuti, stanchi di lottare rivendicano le cose più semplici, che dovrebbero essere scontate in uno stato di diritto, come ad esempio i parcheggi riservati alle persone con disabilità, la mancanza di rampe di accesso ai reparti, condizioni dell’asfalto all’interno dell’ospedale non classificabile, segnaletica inesistente; inoltre gran parte dell’area esterna è lasciata all’incuria e al pascolo di animali randagi.

Riteniamo vergognoso tutto questo, come vergognosa è la lentezza nell’affrontare questa situazione, sembra quasi non si volesse arrivare a risolvere i problemi. Negli anni i vari dirigenti facenti funzioni se pur notiziati di questo scempio, hanno fatto finta di non vedere. E questa è una vera e propria vergogna, in una regione dove si spendono 320 milioni di euro per migrazione sanitaria.

Il Governatore con l’arrivo dei medici cubani ha messo una pezza nel mare delle innumerevoli carenze in tema di sanità, ne siamo felici, abbiamo gioito, ci siamo emozionati, ma ora più che mai è giunto il momento delle responsabilità, guardiamo in faccia i problemi e tentiamo di risolverli davvero una volta per tutte.

Pretendiamo l’attivazione di concorsi seri, appetibili, meritocratici, vogliamo che i nostri giovani laureati che sono un vanto all’estero, possano rimanere nella loro terra, lavorare ed esprimersi per i propri conterranei, pretendiamo interventi mirati nel reperire personale paramedico, siamo fortemente carenti di personale Oss in tutti i reparti, di infermieri, di “semplici” letti. Il reparto di chirurgia da tempo ha fatto richiesta di letti che servirebbero per i pazienti subito dopo un intervento chirurgico, ma ancora dopo mesi non si conosce l’esito della richiesta. I giorni per l’ambulatorio di chirurgia si sono ridotti a due mezze giornate la settimana, il medico che fino a qualche mese se ne occupava giornalmente è andato in pensione e non c’è un sostituto, pertanto si alternano i medici di corsia e solo per due mezze giornate la settimana (martedì e giovedì) ne consegue una lista di attesa lunga, che crea non pochi disagi ai cittadini nonostante la fattiva collaborazione del personale medico in servizio .

Nei reparti si respira ovunque una sofferenza generale, poco tutto per tanta domanda.

Lo ribadiamo, non abbiamo bisogno di medici eroi che fanno turni di 24 ore pur di scongiurare la chiusura del reparto, abbiamo bisogno di turni umani, di medici competenti e attenti che hanno il giusto riposo con turni accettabili.

Il reparto di cardiologia, ad esempio, spesso viene intasato da prestazioni che dovrebbero attenere alla specialistica ambulatoriale esterna che afferisce all’Asp di Reggio Calabria. A nostro avviso, la specialistica ambulatoriale non va potenziata inviando nuove figure professionali, quelle ci sono, se si vuole creare una vera e propria collaborazione che faccia da filtro per l’ospedale di Polistena, questi ambulatori (Gioia Tauro, Palmi, Taurianova) vanno qualificati, gli operatori sanitari devono effettuare tutte le indagini strumentali di primo livello, al fine di disporre eventuali ricoveri solo in presenza di criticità, anche perché gli strumenti per le indagini ci sono in ogni ambulatorio, quindi usiamoli.

Apprezziamo il grande passo in avanti a firma del Commissario dell’Asp di Reggio Calabria, Lucia Di Furia, per aver dal 15 dicembre scorso attivato le procedure per lo screening del tumore al colon retto. Dal 15 dicembre, infatti, ogni cittadino di età compresa tra i 50 e i 60 anni si vedrà arrivare un messaggino con indicazioni riguardo il ritiro del kit.

Attendiamo inoltre nella nostra provincia l’attivazione delle AFT (aggregazioni funzionali territoriali) in modo da soddisfare le tante richieste legittime del territorio, questo contribuirà a snellire dell’accesso ai pronto soccorso. Noi come comitato continueremo a portare avanti le richieste legittime per il nostro ospedale.

Stiamo organizzando giornate a tema, mirate a sensibilizzare i cittadini delle gravi carenze che continuano a persistere nei nostri ospedali e al tempo stesso a smuovere le coscienze orami indurite di chi dovrebbe attivamente fare e non fa.

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