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Lettera di Pirruccio al ministro dell’istruzione Valditara

L’ex Dirigente Scolastico e Presidente dell’associazione “I Care”, Vito Pirruccio, ha scritto una lettera al ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara, in merito al messaggio della Dirigente Scolastica, Annalisa Savino, del Liceo “Leonardo da Vinci”, di Firenze, attaccata dal ministro per la lettera con la quale ha preso posizione sull’aggressione avvenuta sabato davanti al liceo.

Egregio Ministro,

Le scrivo nella veste di Dirigente Scolastico da appena sei mesi in pensione e in qualità di presidente dell’Associazione Museo della Scuola “I Care!”. Non mi dica che non compete a un preside in pensione, tantomeno, a un presidente di un’associazione di insegnanti e personale della scuola, la maggior parte in quiescenza come me, intervenire sulla vicenda scaturita a seguito del messaggio agli studenti e alle famiglie della collega Savino! Sui fatti, a dir poco incresciosi, che hanno visto teatro di violenze il prestigioso Liceo Michelangelo di Firenze, ci compete parlarne e condannarle come “cittadini sovrani”, a maggior ragione, compete a chi ha la responsabilità di guidare quell’istituzione scolastica alla quale il grande Piero Calamandrei riconosceva, addirittura, rango di “organo costituzionale”.

Cosa ha detto di “fuori posto” la collega Savino nel messaggio indirizzato agli alunni, genitori e personale del Liceo “Leonardo da Vinci”? Una nota così garbata ed essenziale nel contenuto è raro trovarla, secondo me, nelle note ministeriali spesso enciclopediche e cattedratiche. E non mi riferisco alle Sue recenti prese di posizione.

È scollegata dalla realtà e dal riferimento storico la nota della preside Savino? Assolutamente no! Direi che ha riassunto abilmente in tre righe sia come è avvenuta la nascita in Italia del fascismo e sia il richiamo pedagogico contro ogni tipo di indifferenza: “Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate di migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti. “Odio gli indifferenti” – diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in un carcere fino alla morte …”.

Don Milani motivò il motto “I care!” (mi sta a cuore, mi interessa) come contrapposizione al motto fascista “Me ne frego!”. Don Lorenzo, è il caso di ricordarlo nel centenario della nascita e tutta la storia della pedagogia ci hanno insegnato che girare lo sguardo dall’altra parte davanti alle difficoltà e ai problemi, a maggior ragione se scaturiscono da violenza e sopraffazione, non è mai educativo. Solo l’indifferenza, quindi, è estranea al fare scuola.

La Preside Savino, mi perdoni Signor Ministro, ha fatto semplicemente il suo dovere e fa bene, responsabile com’è, a mantenere il profilo basso per non alimentare ulteriori polemiche e uscite strumentali. Ma Lei, Giuseppe Valditara, nella Sua veste di educatore e formatore di giovani, prima ancora che da Ministro, stia al fianco di dirigenti scolastici come Annalisa Savino! Si preoccupi, piuttosto, di coloro i quali (ri)abbracciano il motto: “Me ne frego!”.

A nome dei Soci e Amici di “I Care!”, distinti saluti

Vito Pirruccio

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