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venerdì, Novembre 22, 2024
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Pirandello e le sue verità storiche cancellate o nascoste  

“Sabaudi incendiatori e fucilatori, infami e rinnegati, Sud terra di conquista e incivile, oppressori, assassinii, furti e scandali”… No, non è il solito articolo del solito neoborbonico ma un testo di Luigi Pirandello, a dimostrazione del fatto che diversi intellettuali meridionali hanno raccontato molte verità (alcune ancora attuali quando si parla di preconcetti e discriminazioni), verità che oggi qualcuno definirebbe “neoborboniche” e che qualcuno, in oltre un secolo e mezzo, ha cercato di cancellare o di occultare. Ecco il testo.

“Povera isola, trattata come terra di conquista! Poveri isolani, trattati come barbari che bisognava incivilire! Ed eran calati i continentali a incivilirli: calate le soldatesche nuove, quella colonna infame comandata da un rinnegato, l’ungherese colonnello Eberhardt, venuto per la prima volta in Sicilia con Garibaldi e poi tra i fucilatori di Lui ad Aspromonte, e quell’ altro tenentino savoiardo Dupuy, l’incendiatore; calati tutti gli scarti della burocrazia; e liti e duelli e scene selvagge, e la prefettura del Medici, e i tribunali militari, e i furti, gli assassinii, le grassazioni, orditi ed eseguiti dalla nuova polizia in nome del Real Governo; e falsificazioni e sottrazioni di documenti e processi politici ignominiosi… e usurpazioni e truffe e concussioni e favori scandalosi e scandaloso sperpero del denaro pubblico. Prefetti, Delegati, magistrati messi al servizio dei deputati ministeriali, e clientele spudorate e brogli elettorali; spese pazze, cortigianerie degradanti; l’oppressione dei vinti e dei lavoratori, assistita e protetta dalla legge, e assicurata l’impunità agli oppressori”

(Luigi Pirandello, I vecchi e i giovani, 1913)

 

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