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lunedì, Marzo 31, 2025
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Perché ha perso la sinistra?

La destra ha vinto perché questa sinistra è bloccata. Non pervenuta. Senza alfabeto e alleanze. La sinistra che ha perso, la sinistra al cui interno il PD si prepara alla scelta del nuovo segretario alle primarie aperte (cioè potranno votare tutti, altra incredibile stranezza), dopo la prevedibile ma non meno catastrofica sconfitta alle regionali in Lazio e Lombardia.

Una sinistra oggi paralizzata in un gioco consociativo di figurine e figurone. Niente congresso con delegati. Esito scontato e cooptazione. A chi volete che interessi questo piccolo grande fratello?

Quindi: perchè ha perso? Perchè mentre quelli a destra sfornano la ferrea logica di appartenenza, con il premier che è sempre più un capopopolo e un capopartito (qualcuno forse oggi rimpiangerà l’aplomb di Mario Draghi), approva leggi e decreti ben mirati ad un blocco sociale ben preciso che poi mutatis mutandis fu base sociale del fascismo regime reazionario di massa (così la pensa Strisciarossa), dall’altro lato si consuma solo una misera e manco tanto combattuta lotta interna.

Ha scritto il blog degli ex Unità in  un sapiente saggio di Gravagnuolo: …prendete la questione dei piccoli avvocati, precari. Senza minimi. Usati come stracci dai grandi studi e dalle grandi imprese. Magari a fare i garzoni. Ecco che Meloni tira fuori una legge passata subito alla Camera sui minimi compensi. Di cause e contrattini. Sollevando alti lai dei padroni dei mega studi legali. Ecco. Per la destra gli avvocaticchi giovani. O gli operai. Su cui la sinistra dal suo canto è imbelle e incapace di proporre e legiferare, oppure lo fa male e a singhiozzo. Altro esempio: piccole partite IVA. La destra le ha privilegiate. Con il forfait al 15 per cento fino a 85 mila euro. E oltre. Si sa. Evadono. Ma non ci si può solo indignare.: sono ossatura di commercio, lavoro atipico, piccola impresa. Milioni di soggetti, incluse le famiglie e i dipendenti. Capitalismo molecolare ed economia dei distretti. Tradizione e innovazione. Bisognerebbe fare un patto con questi ceti. Spingerli se possono ad assumere, a versare contributi per salute in casse mutue assicurate. Controllare i loro versamenti INPS oltre che Irpef (veritiera che sia o meno). Battersi per il lavoro stabile e non finto IVA. Oppure. La questione degli stabilimenti balneari. I gestori devono pagare il giusto. Bisogna fare studi di settore. Mettere all’asta le concessioni di chi evade o non paga il giusto. Ma è improvvido levare peana alla concorrenza per piccoli stabilimenti familiari che hanno investito risorse e soddisfano una domanda popolare fidelizzata e soddisfatta. Per dare campo libero a mega palestre multinazionali che accorpano pezzi di litorale e supermarket, con superdiscoteche e prezzi ancor più alti.

E ancora: chioschi e taxi. Certo disboscare monopoli e pastette tipo Tredicine a Roma con le caldarroste. Ma bisogna difendere le aziende familiari. E combattere Uber, allargando però le licenze del trasporto pubblico privato. Risarcendo chi dismette. E infine c’è l’efficienza energetica: un conto è aggiornare il catasto e far pagare la giusta rendita catastale. Altro è stangare i piccoli proprietari che pagano mutui e fanno sacrifici, con lavori ecologici individuali (e non quelli di condominio finanziati) a carico dei titolari degli immobili. Su tutto questo la destra marcia e fa festa. In nome del ceto medio tartassato. Mentre la sinistra tace o asseconda la tecnocrazia Ue e l’alta borghesia progressista. Il che alimenta l’odio anti progressista e il populismo.

In conclusione, possiamo dire: c’erano una volta Togliatti e il Pci. Che parlavano di ceto medio ed Emilia Rossa. Ma tutto questo non c’è più. E così l’Italia priva di certi rifermenti di analisi, rischia di diventare sempre più di destra.

Questo è però solo un aspetto del perchè ha perso la sinistra. Poi c’è l’altro e opposto versante, del popolo povero, degli esclusi, degli emarginati. Della grande questione sociale italiana. Il PD e la sinistra, insomma, non parlano a nessuno, se non ad una ristretta cerchia di benpensanti, intellettuali agiati e giù di lì. Se non cambia registro in breve scomparirà del tutto, travolta da un lato dai 5 Stelle (definirli di sinistra ci pare un pò troppo) e dall’altro da Renzi-Calenda nella migliore delle ipotesi.

Perchè la peggiore ipotesi sarebbe che la Meloni a un certo punto si piglia tutto lei, così come il voto alle regionali di Lazio e Lombardia in qualche modo mostra, o che la gente di sinistra non vada proprio più a votare, così come certamente quelle due recenti elezioni regionali dimostrano.

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