Per la “Giornata Internazionale della Donna 2023”, giovedì 9 Marzo alle ore 16,45, presso la sala “Giuffrè” della Biblioteca De Nava, sarà presentato il volume “La schiena dritta” – Il lungo cammino delle lavoratrici verso la parità di diritti e retribuzione (Città del Sole edizioni) di Rosella Crinò, responsabile della Sezione Donna e Vicepresidente del Premio Anassilaos che ha dedicato questo testo alle lavoratrici del reggino e alla loro difficile lotta per conquistare migliori condizioni di vita. All’evento promosso dall’Associazione Culturale Anassilaos, Sezione Donna “Emanuela Loi”, prenderà parte il sindaco di Bova Marina Saverio Zavettieri che ha curato la postfazione.
“Un saggio pregevole per l’itinerario che percorre sulla questione femminile per come è venuta a presentarsi da quasi due secoli a questa parte in Italia e nel mondo fino alla conquista del diritto di voto e al riconoscimento in Italia della parità di genere e del diritto alle pari opportunità che si tende a rendere concreto e fruibile con varie misure legislative volte ad attuare il dettato costituzionale e che merita riflessioni molto più attente e approfondite di quanto non si riesca in una semplice prefazione – afferma il sindaco Zavettieri -. La contraddizione tra la schiena diritta del titolo e la schiena curva della condizione in cui sono costrette le raccoglitrici di olive e di gelsomino nella prestazione lavorativa, si risolve lungo il racconto con la presa di coscienza dei diritti fondamentali della persona a partire da un trattamento dignitoso ed umano, ad un salario non da fame e ad un contratto di lavoro nel quale si stabiliscano i rapporti tra le parti e cioè: diritti e doveri reciproci. Pertanto, il contributo delle donne calabresi al processo di emancipazione e di crescita civile e democratica pur tra le tante difficoltà rappresentate dal basso punto di partenza di condizioni di arretratezza sociale e culturale, tipica delle aree emarginate e povere della Calabria e del profondo Sud aggravate dagli effetti delle grandi guerre del secolo scorso e dai connessi fenomeni di ritorno, oltre che dalle grandi migrazioni, non è stato per nulla secondario o irrilevante. Se la Calabria si è liberata di vecchi tabù che vedevano la donna, anche in virtù della cultura Magno-Greca ereditata dagli avi che la voleva dedita alla cura della casa e della famiglia ed al culto dell’accoglienza, sottoposta alla dominanza dell’uomo, ciò è stato possibile per la partecipazione alla vita politica e sindacale di partiti, organizzazioni e movimenti sociali e culturali che hanno permesso alle nuove generazioni di donne di uscire dal loro recinto tradizionale e di entrare in tutti i campi della vita economica ed istituzionale e competere alla pari dell’uomo dando impulso al processo di rinnovamento e di sviluppo della società calabrese che pure c’è stato da oltre 1/2 secolo a questa parte”. Per il primo cittadino di Bova Marina questo “saggio si legge bene, scorrevole, emozionante che disvela aspetti rimasti in ombra in ordine al grande contributo che masse di diseredati, braccianti, contadini, artigiani calabresi e meridionali hanno dato col loro lavoro e la loro fatica alla costruzione dell’unità d’Italia divenuta nel tempo, un Paese sempre più forte, rispettato e accreditato nei consessi europei e internazionali”.