Un nostro lettore ci segnala come il il reparto di Chirurgia d’Urgenza, presso l’ospedale Civile di Locri, si sia ormai adattato al più totale degrado.
Nella giornata di ieri sono stato costretto a recarmi presso l’ospedale Civile di Locri, casualmente ho visitato il reparto di Chirurgia d’Urgenza; il 90% di noi è nato lì. Il mio primo pensiero è stato: “Mio figlio dovrebbe nascere qui?”
Nascite festeggiate sulle pareti, mura imbrattate, cavi elettrici scoperti, sporcizia ovunque. Gravi irregolarità, sapone e carta igienica assenti, mancanza di sicurezza, dotazione tecnologica inadeguata, nessuna traccia di soluzioni disinfettanti. All’ospedale si va con l’ombrello! Piove sul bagnato, è il caso di dirlo.
Ormai abbiamo una sanità allo sbando; medici e infermieri, spesso validissimi, sono costretti ad operare in strutture fatiscenti e disorganizzate.
Gli strumenti tradizionali hanno perso la funzionalità per cui sono nati: secchi e bacinelle raccolgono acqua piovana, garze e cerotti sostituiscono il nastro adesivo e i muri prendono il posto dei fogli di carta.
Com’è possibile che non sono mai stati effettuati lavori di ristrutturazione, lavori di ammodernamento? La frustrazione massima è stato leggere all’entrata del reparto la scritta “Corridoio Sporco”: questo denota l’assuefazione al degrado.
Sono entrato sereno, sono uscito turbato.
Tutto ciò è indegno per un Paese civile e per una struttura dove lavorano grandi professionisti e con un bacino d’utenza notevole.
L’ospedale è l’unico veramente malato e bisognoso di cure!
Marco Pulitanò